Il profilo dei talenti plurimi, cioè di figure che mostrano una vocazione all’espressione artistica attraverso l’esplorazione di più codici e media, presenta varie declinazioni che in alcuni casi dilatano, amplificano ed enfatizzano la dimensione autoriale, in altri la frammentano e la depotenziano, disseminando tracce divergenti e centrifughe nelle opere appartenenti a vari sistemi mediali, in altri ancora reclamano una convergenza ed esibiscono una identità e una rifrazione delle diverse manifestazioni talentuose. Mettere a fuoco le questioni teoriche relative alle pratiche interartistiche e ai paradigmi interpretativi implicati dai diversi modelli autoriali dei talenti doppi e tripli risulta un compito alquanto complesso, soprattutto se si tengono in considerazione la valenza e la funzione delle variabili legate, oltre che alla specifica attitudine delle artiste e degli artisti in questione, alle coordinate storiche e culturali nonché alla scelta dei differenti linguaggi estetici ed espressivi. Certamente una riflessione sulla declinazione dell’autorialità dei talenti plurimi merita un affondo dedicato alle connessioni interartistiche originate dalle tendenze all’ipermediazione e alla transmedialità tipiche dell’orizzonte contemporaneo1, ma esistono anche altre “stagioni” molto fertili per la proliferazione della Doppelbegabung a cui occorre almeno far cenno o tenere comunque sullo sfondo per provare a tracciare un perimetro quanto più ampio e comprensivo, nella consapevolezza della inevitabile sfocatura e provvisorietà di tale mappatura.

Lungo i margini dell’autorialità. Una quasi introduzione sull’oggetto libro e i talenti plurimi

Maria Rizzarelli
2025-01-01

Abstract

Il profilo dei talenti plurimi, cioè di figure che mostrano una vocazione all’espressione artistica attraverso l’esplorazione di più codici e media, presenta varie declinazioni che in alcuni casi dilatano, amplificano ed enfatizzano la dimensione autoriale, in altri la frammentano e la depotenziano, disseminando tracce divergenti e centrifughe nelle opere appartenenti a vari sistemi mediali, in altri ancora reclamano una convergenza ed esibiscono una identità e una rifrazione delle diverse manifestazioni talentuose. Mettere a fuoco le questioni teoriche relative alle pratiche interartistiche e ai paradigmi interpretativi implicati dai diversi modelli autoriali dei talenti doppi e tripli risulta un compito alquanto complesso, soprattutto se si tengono in considerazione la valenza e la funzione delle variabili legate, oltre che alla specifica attitudine delle artiste e degli artisti in questione, alle coordinate storiche e culturali nonché alla scelta dei differenti linguaggi estetici ed espressivi. Certamente una riflessione sulla declinazione dell’autorialità dei talenti plurimi merita un affondo dedicato alle connessioni interartistiche originate dalle tendenze all’ipermediazione e alla transmedialità tipiche dell’orizzonte contemporaneo1, ma esistono anche altre “stagioni” molto fertili per la proliferazione della Doppelbegabung a cui occorre almeno far cenno o tenere comunque sullo sfondo per provare a tracciare un perimetro quanto più ampio e comprensivo, nella consapevolezza della inevitabile sfocatura e provvisorietà di tale mappatura.
2025
978-88-290-2414-8
Talenti plurimi, Intermedialità, Letteratura e cultura visuale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/678189
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