Al vero. L’‘immanenza informativa’ nei disegni a scala reale.

Among the general aspects that the different forms of graphic representation have in common, one of the most frequent concerns the practice of scalar reduction of measures. It is rare for drawings to have the same dimensions as the objects they represent and obviously each reduction of measures occurs in a proportional way so as to be able to establish a direct commensurability between the real objects and their representations. The synthesis of the information that finds space on the drawings allows to orient the purposes of the representation and supports its readability. The homothetic relationship between drawing and real objects guarantees the availability of information on the configuration of things while maintaining the possibility of describing their relationships with the surroundings. Nonetheless, as is known, there is a vast and articulated category of drawings in which no recourse is made to the reduction of measures and in which the shapes are depicted in real scale or, as they say, ‘true’. Even though, thanks to their size, they can accommodate large quantities of data, in almost all cases these representations are extremely synthetic and mostly report technical information. These drawings show a specific characteristic, that is, that of making available an informative content that concerns, without any proportional mediation, the size and the arrangement of the elements represented. Within a more general reflection on the theme of information in the field of graphic languages, this note intends to take into consideration this category of drawings that are characterized by their close proximity to the themes of ‘tracing’ and ‘imprint’, by the solidity of the relationship that they weave with reality and by their intrinsic reluctance to be transcribed on the now widespread digital media, in which the size of the support ends up losing any specific connotation.

Tra gli aspetti generali che accomunano le diverse forme di rappresentazione grafica uno fra i più consueti riguarda la pratica della riduzione scalare delle misure. È raro che i disegni abbiano le stesse dimensioni degli oggetti che rappresentano e ovviamente ogni riduzione delle misure avviene in modo proporzionale così da potere instaurare una diretta commensurabilità tra gli oggetti reali e le loro raffigurazioni. La sintesi delle informazioni che trovano spazio sui disegni consente di orientare le finalità della rappresentazione e ne sostiene la leggibilità. La relazione omotetica tra disegno e oggetti reali garantisce la disponibilità delle informazioni sulla configurazione delle cose conservando la possibilità di descriverne le relazioni con l’intorno. Ciò nonostante, come è noto esiste una vasta e articolata categoria di disegni in cui non si fa alcun ricorso alla riduzione delle misure e in cui le forme sono raffigurate in scala reale o, come si usa dire, ‘al vero’. Nonostante il fatto che, grazie alle loro dimensioni, possano accogliere grandi quantità di dati, nella quasi totalità dei casi queste rappresentazioni sono estremamente sintetiche e riportano perlopiù informazioni di tipo tecnico. Questi disegni mostrano una specifica caratteristica cioè quella di rendere disponibile un contenuto informativo che riguarda senza alcuna mediazione proporzionale, la misura e la disposizione degli elementi rappresentati. All’interno di una più generale riflessione sul tema dell’informazione nell’ambito dei linguaggi grafici, in questa nota si intende prendere in considerazione questa categoria di disegni che si caratterizzano per la loro stretta prossimità ai temi del ‘ricalco’ e dell’‘impronta’, per la solidità della relazione che essi intessono col reale e per la loro intrinseca riluttanza all’essere trascritti sugli ormai diffusissimi media digitali, nei quali la dimensione del supporto finisce col perdere ogni specifica connotazione.