In coming to terms with the unspeakability of traumatic history, much recent historical fiction has been engaged in the practice of narrative and generic manipulation as a critical revision of Britain’s historically disputed ‘cultural heritage’ sustaining its literary tradition.Adam Thorpe’s historicised dialogue with his literary precursors interrogates the ‘blind spots’ of both nineteenth-century realist and Modernist fiction by returning to the key sites of traditional Englishness for a complex work of demystification of the nostalgia bestowing upon them the falsified allure of anti-historical “sublimity”.As a widely accommodating counter-discourse ranging from myth to the pastoral and popular narrative topoi, romance mediates the conversation between hegemonic literary forms and their marginalized other(s) in Thorpe’s novels. By turns war memoirs, ghost stories, love triangles, social comedies of village life, murder mysteries, ‘posthumous’ films, pageants, diaries, and satires of pastoral English mysticism, the intersection of all these genres functions as the ghostly trace of an absent scene of anti-realist writing hovering on the verge of a return to discursive, epistemological and even ontological presence as publically resonant history.By investigating the ‘philosophy of history’ at work in Thorpe’s novelistic corpus, the paper intends to map out the stylistic and literary devices by which his re-presentation strategies translate the interplay between this large array of heterogeneous genres and discourses into a new historically relevant narrative form.

Nel tentativo di fare i conti con l’indicibilità di una storia traumatica, molti romanzi inglesi recenti hanno adottato la pratica della manipolazione narrativa e generica come modalità critica di revisione dell’‘eredità culturale’ britannica storicamente controversa che ne alimenta la tradizione letteraria.Il dialogo storicizzato di Adam Thorpe con i suoi precursori letterari interroga le lacune sia della narrativa realista del diciannovesimo secolo sia del romanzo modernista attraverso la rivisitazione di alcuni spazi simbolici dell’identità inglese tradizionale per realizzare un complesso lavoro di demistificazione della nostalgia che li trasfigura con il fascino illusorio di una “sublimità” anti-storica.In quanto modalità discorsiva oppositiva in grado di accogliere i discorsi letterari più disparati, dal mito al genere pastorale, ai topoi della narrativa popolare, nei romanzi di Thorpe il romance asseconda il dialogo tra le forme letterarie egemoniche e i generi ‘altri’ marginali. Di volta in volta memorie delle guerre, storie di fantasmi, triangoli amorosi, commedie sociali di vita provinciale, gialli, film ‘postumi’, rappresentazioni teatrali, diari e satire del misticismo pastorale inglese, l’intersezione di tutti questi generi funge da traccia spettrale di una scena assente di scrittura anti-realistica sospesa sull’orlo di un ritorno alla presenza discorsiva, epistemologica e persino ontologica di una storia pubblicamente rilevante.Attraverso una disamina della ‘filosofia della storia’ attiva nel corpus romanzesco di Thorpe, il saggio esplora i dispositivi stilistici e letterari grazie ai quali le strategie di ri-presentazione di Thorpe traducono le dinamiche tra tale vasta rassegna di generi e discorsi eterogenei in una nuova forma narrativa storicamente rilevante.

“‘And to defeat that shadow… he had to take it in homeopathically, in minute quantities of conscious reparation’: Adam Thorpe’s Unsentimental Historical Romances”

NICOLOSI, MARIA GRAZIA
2013-01-01

Abstract

In coming to terms with the unspeakability of traumatic history, much recent historical fiction has been engaged in the practice of narrative and generic manipulation as a critical revision of Britain’s historically disputed ‘cultural heritage’ sustaining its literary tradition.Adam Thorpe’s historicised dialogue with his literary precursors interrogates the ‘blind spots’ of both nineteenth-century realist and Modernist fiction by returning to the key sites of traditional Englishness for a complex work of demystification of the nostalgia bestowing upon them the falsified allure of anti-historical “sublimity”.As a widely accommodating counter-discourse ranging from myth to the pastoral and popular narrative topoi, romance mediates the conversation between hegemonic literary forms and their marginalized other(s) in Thorpe’s novels. By turns war memoirs, ghost stories, love triangles, social comedies of village life, murder mysteries, ‘posthumous’ films, pageants, diaries, and satires of pastoral English mysticism, the intersection of all these genres functions as the ghostly trace of an absent scene of anti-realist writing hovering on the verge of a return to discursive, epistemological and even ontological presence as publically resonant history.By investigating the ‘philosophy of history’ at work in Thorpe’s novelistic corpus, the paper intends to map out the stylistic and literary devices by which his re-presentation strategies translate the interplay between this large array of heterogeneous genres and discourses into a new historically relevant narrative form.
2013
9780415661072
Nel tentativo di fare i conti con l’indicibilità di una storia traumatica, molti romanzi inglesi recenti hanno adottato la pratica della manipolazione narrativa e generica come modalità critica di revisione dell’‘eredità culturale’ britannica storicamente controversa che ne alimenta la tradizione letteraria.Il dialogo storicizzato di Adam Thorpe con i suoi precursori letterari interroga le lacune sia della narrativa realista del diciannovesimo secolo sia del romanzo modernista attraverso la rivisitazione di alcuni spazi simbolici dell’identità inglese tradizionale per realizzare un complesso lavoro di demistificazione della nostalgia che li trasfigura con il fascino illusorio di una “sublimità” anti-storica.In quanto modalità discorsiva oppositiva in grado di accogliere i discorsi letterari più disparati, dal mito al genere pastorale, ai topoi della narrativa popolare, nei romanzi di Thorpe il romance asseconda il dialogo tra le forme letterarie egemoniche e i generi ‘altri’ marginali. Di volta in volta memorie delle guerre, storie di fantasmi, triangoli amorosi, commedie sociali di vita provinciale, gialli, film ‘postumi’, rappresentazioni teatrali, diari e satire del misticismo pastorale inglese, l’intersezione di tutti questi generi funge da traccia spettrale di una scena assente di scrittura anti-realistica sospesa sull’orlo di un ritorno alla presenza discorsiva, epistemologica e persino ontologica di una storia pubblicamente rilevante.Attraverso una disamina della ‘filosofia della storia’ attiva nel corpus romanzesco di Thorpe, il saggio esplora i dispositivi stilistici e letterari grazie ai quali le strategie di ri-presentazione di Thorpe traducono le dinamiche tra tale vasta rassegna di generi e discorsi eterogenei in una nuova forma narrativa storicamente rilevante.
Historical romance; Revision of English cultural heritage; Demystiication of English literary tradition
Romance storiografico; Revisione della 'tradizione culturale' inglese
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/68866
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