I racconti di Poe -- che lui chiama tales (come, fra i suoi contemporanei, Hatwhorne, ma non come Washington Irving, che preferiva attestarsi sulla forma del bozzetto, ossia dello sketch) si fondano per definizione sul principio poetico, della centralità del fonotesto, come si conviene a uno scrittore che, avendo esordito in qualità di poeta, resterà sempre fedele al principio in base al quale il senso procede dal suono. In Poe, il gioco di parole e la duplicità che l'interferenza del significato introduce nella definizione del senso è dunque il motore di una dialettica rappresentata dalla alternanza di pari e dispari rappresentate dal ricorrere del simbolismo del due e del tre, al crocevia di matematica e numerologia. Tale circostanza, ampiamente sceverata nella disamina di The Purloined Letter condotta in oltre un trentennio di dialogo a distanza fra Lacan, Derrida, Johnson e Irwin, muove dalla metafora del gioco di even-and-odd al centro del racconto. Culturalmente, il saggio indaga la relazione dialettica che si istituisce fra le categorie di magia e scienza in un'epoca in cui la seconda prende progressivamente il posto della prima in termini di crescita della conoscenza, ma resta saldamente in controllo dell'immaginario letterario allorché si tratti di verificare la tenuta di un genere — il gotico — che dalle origini settecentesche alla rilettura della seconda generazione romantica continuerà a far sentire la sua presenza fra le due sponde dell'oceano per tutto l'Ottocento nelle opere di Stoker e Lovecraft. La sintesi poesca è pienamente compiuta nei racconti del raziocinio, a cominciare dalla terna di tales che definiscono le coordinate della moderna detective story. Si tratta di una sintesi poetica oltre che filosofica, allorché in Dupin, detective al tempo stesso poeta e matematico, coesistono un'anima diabolica e una analitica, giusta la teoria dell'anima bipartita evocata nella short story di esordio, The Murders in the Rue Morgue. In The Gold-Bug, racconto nel quale Dupin compare sotto le mentite spoglie del suo doppio francese Legrand, la sintesi di filosofia naturale e alchimia è ancora una volta fornita dalla magia della parola; sicché Lucifer salta fuori da una cypher e la cripta nella quale sono sepolte le vittime della caccia al tesoro alla fine della vicenda poggia le sue fondamenta sulla padronanza della criptologia.

Edgar Allan Poe e la magia e la scienza del raccontare

Salvatore Marano
2025-01-01

Abstract

I racconti di Poe -- che lui chiama tales (come, fra i suoi contemporanei, Hatwhorne, ma non come Washington Irving, che preferiva attestarsi sulla forma del bozzetto, ossia dello sketch) si fondano per definizione sul principio poetico, della centralità del fonotesto, come si conviene a uno scrittore che, avendo esordito in qualità di poeta, resterà sempre fedele al principio in base al quale il senso procede dal suono. In Poe, il gioco di parole e la duplicità che l'interferenza del significato introduce nella definizione del senso è dunque il motore di una dialettica rappresentata dalla alternanza di pari e dispari rappresentate dal ricorrere del simbolismo del due e del tre, al crocevia di matematica e numerologia. Tale circostanza, ampiamente sceverata nella disamina di The Purloined Letter condotta in oltre un trentennio di dialogo a distanza fra Lacan, Derrida, Johnson e Irwin, muove dalla metafora del gioco di even-and-odd al centro del racconto. Culturalmente, il saggio indaga la relazione dialettica che si istituisce fra le categorie di magia e scienza in un'epoca in cui la seconda prende progressivamente il posto della prima in termini di crescita della conoscenza, ma resta saldamente in controllo dell'immaginario letterario allorché si tratti di verificare la tenuta di un genere — il gotico — che dalle origini settecentesche alla rilettura della seconda generazione romantica continuerà a far sentire la sua presenza fra le due sponde dell'oceano per tutto l'Ottocento nelle opere di Stoker e Lovecraft. La sintesi poesca è pienamente compiuta nei racconti del raziocinio, a cominciare dalla terna di tales che definiscono le coordinate della moderna detective story. Si tratta di una sintesi poetica oltre che filosofica, allorché in Dupin, detective al tempo stesso poeta e matematico, coesistono un'anima diabolica e una analitica, giusta la teoria dell'anima bipartita evocata nella short story di esordio, The Murders in the Rue Morgue. In The Gold-Bug, racconto nel quale Dupin compare sotto le mentite spoglie del suo doppio francese Legrand, la sintesi di filosofia naturale e alchimia è ancora una volta fornita dalla magia della parola; sicché Lucifer salta fuori da una cypher e la cripta nella quale sono sepolte le vittime della caccia al tesoro alla fine della vicenda poggia le sue fondamenta sulla padronanza della criptologia.
2025
979-12-82299-07-7
Magia. Scienza. Doppio. Dialettica. Matematica. Numerologia. Gotico. Detective story. Poesia. Fonotesto. Gioco di parole.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/691834
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact