I soggetti con problemi relativi al gioco, se confrontati con non giocatori, riferiscono di aver subito un maggior numero di eventi gravemente negativi nel corso della loro vita, hanno acquisito, in relazione a queste esperienze, una tendenza ad evitare i problemi e le emozioni sgradevoli e, conseguentemente, usano meno le strategie di coping più funzionali. Nei soggetti patologici il gioco rappresenta dunque una modalità alternativa, di distrazione, di evitamento dei rapporti problematici con la realtà, con la quale il giocatore tenta soprattutto di modificare il suo umore in senso antidepressivo ed eccitatorio, nel tentativo di “riempire” le sensazioni di vuoto. Le donne, presentano livelli maggiori di depressione, utilizzano stili di coping repressivo tendenti ad innalzare una barriera difensiva nei confronti di stimoli che generano angoscia e ad evitare pensieri, informazioni, percezioni che avvertono come disturbanti. In questi soggetti manca quasi del tutto il coping riflessivo con il quale sono tenute in considerazione soluzioni alternative e ne viene immaginata l’efficacia, i problemi e le risorse disponibili vengono analizzati e vengono elaborati possibili piani d’azione. Nel campione maschile l’utilizzo del coping centrato sul compito è inversamente correlato allo sviluppo di gioco d’azzardo patologico, la relazione è invece positiva con il coping centrato sulle emozioni e con l’impulsività
Perché si gioca d'azzardo
CASTORINA, Salvatore;
2011-01-01
Abstract
I soggetti con problemi relativi al gioco, se confrontati con non giocatori, riferiscono di aver subito un maggior numero di eventi gravemente negativi nel corso della loro vita, hanno acquisito, in relazione a queste esperienze, una tendenza ad evitare i problemi e le emozioni sgradevoli e, conseguentemente, usano meno le strategie di coping più funzionali. Nei soggetti patologici il gioco rappresenta dunque una modalità alternativa, di distrazione, di evitamento dei rapporti problematici con la realtà, con la quale il giocatore tenta soprattutto di modificare il suo umore in senso antidepressivo ed eccitatorio, nel tentativo di “riempire” le sensazioni di vuoto. Le donne, presentano livelli maggiori di depressione, utilizzano stili di coping repressivo tendenti ad innalzare una barriera difensiva nei confronti di stimoli che generano angoscia e ad evitare pensieri, informazioni, percezioni che avvertono come disturbanti. In questi soggetti manca quasi del tutto il coping riflessivo con il quale sono tenute in considerazione soluzioni alternative e ne viene immaginata l’efficacia, i problemi e le risorse disponibili vengono analizzati e vengono elaborati possibili piani d’azione. Nel campione maschile l’utilizzo del coping centrato sul compito è inversamente correlato allo sviluppo di gioco d’azzardo patologico, la relazione è invece positiva con il coping centrato sulle emozioni e con l’impulsivitàI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.