L’articolo analizza la diffusione della pratica della capoeira in Italia a partire da uno studio condotto presso una comunità capoeiristica di Roma, la scuola Carcarà. Si indagano i processi di costruzione identitaria e le dimensioni connesse alla legittimazione e all’autorità delle fonti di conoscenza nelle diverse comunità di pratica in cui si articola l’“universo capoeira” nella capitale. Vengono poi analizzati gli artefatti materiali e cognitivi che strutturano i processi di identificazione e apprendimento tra i partecipanti. Si prendono in esame le dinamiche che spingono i membri della scuola Carcarà ad accogliere e valorizzare tanto conformità e affinità, quanto peculiarità e differenze all’interno del “patrimonio di saperi” che struttura l’economia delle pratiche sociali nel gruppo. L’autrice rimarca come alcuni luoghi non ufficiali di ricerca personale siano incoraggiati da chi esercita maggiore controllo sull’“intrapresa comune” nella comunità, e altri invece estromessi o tenuti in una dimensione di clandestinità; come nuove pratiche emergenti siano incluse e altre invece finiscano per svilupparsi clandestinamente, in un rapporto continuo tra innovazione, apprendimento situato e identità.
Divenire capoeiristi a 360°. Il ring locale della capoeira Carcarà
BENADUSI, Mara
2010-01-01
Abstract
L’articolo analizza la diffusione della pratica della capoeira in Italia a partire da uno studio condotto presso una comunità capoeiristica di Roma, la scuola Carcarà. Si indagano i processi di costruzione identitaria e le dimensioni connesse alla legittimazione e all’autorità delle fonti di conoscenza nelle diverse comunità di pratica in cui si articola l’“universo capoeira” nella capitale. Vengono poi analizzati gli artefatti materiali e cognitivi che strutturano i processi di identificazione e apprendimento tra i partecipanti. Si prendono in esame le dinamiche che spingono i membri della scuola Carcarà ad accogliere e valorizzare tanto conformità e affinità, quanto peculiarità e differenze all’interno del “patrimonio di saperi” che struttura l’economia delle pratiche sociali nel gruppo. L’autrice rimarca come alcuni luoghi non ufficiali di ricerca personale siano incoraggiati da chi esercita maggiore controllo sull’“intrapresa comune” nella comunità, e altri invece estromessi o tenuti in una dimensione di clandestinità; come nuove pratiche emergenti siano incluse e altre invece finiscano per svilupparsi clandestinamente, in un rapporto continuo tra innovazione, apprendimento situato e identità.File | Dimensione | Formato | |
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Benadusi, CERCO 2010, saggio capoeira.pdf
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