L’abusivismo edilizio è tutt’oggi una questione irrisolta che ha lasciato segni indelebili su ampie porzioni di territorio, e causato gravi danni all’ambiente, al paesaggio. All’inefficacia normativa si è aggiunta la mancanza di incisività degli strumenti urbanistici comunali che hanno affrontato la questione in modo marginale. Tracciarne oggi un bilancio per individuare possibili azioni d’intervento, significa affrontare i nuovi grandi temi del progetto della città: i consumi energetici, i rischi di natura sismica, idrogeologica e ambientale. Preso atto del superamento della retorica dell’”abusivismo di necessità”, oggi più che mai marginale, è necessario interpretare le dinamiche della città “irregolare” in favore di un nuovo concetto di “necessità”, che sottende l’esigenza di intervenire per innescare nuove strategie progettuali orientate ad immaginare scenari di città sempre più resilienti. Con riferimento al Val di Noto, in Sicilia Orientale, il presente contributo propone una lettura degli insediamenti abusivi costieri dalla quale emergono le estreme vulnerabilità di tali contesti, ormai ampiamente legittimati da tre generazioni di condoni edilizi, ma ancora del tutto lontani dal presentare livelli minimi di qualità urbana e di sicurezza rispetto ai rischi territoriali. Si propongono, in questa direzione, alcune strategie progettuali per integrare e gestire gli aspetti del disegno urbano, della qualità ambientale e della sostenibilità economica in una prospettiva di riduzione dei rischi territoriali e di miglioramento della resilienza urbana.
Insediamenti irregolari e rischi territoriali lungo i litorali del Val di Noto. Percorsi di progetto per la città costiera resiliente
BARBAROSSA L;PRIVITERA R;MARTINICO, Francesco
2017-01-01
Abstract
L’abusivismo edilizio è tutt’oggi una questione irrisolta che ha lasciato segni indelebili su ampie porzioni di territorio, e causato gravi danni all’ambiente, al paesaggio. All’inefficacia normativa si è aggiunta la mancanza di incisività degli strumenti urbanistici comunali che hanno affrontato la questione in modo marginale. Tracciarne oggi un bilancio per individuare possibili azioni d’intervento, significa affrontare i nuovi grandi temi del progetto della città: i consumi energetici, i rischi di natura sismica, idrogeologica e ambientale. Preso atto del superamento della retorica dell’”abusivismo di necessità”, oggi più che mai marginale, è necessario interpretare le dinamiche della città “irregolare” in favore di un nuovo concetto di “necessità”, che sottende l’esigenza di intervenire per innescare nuove strategie progettuali orientate ad immaginare scenari di città sempre più resilienti. Con riferimento al Val di Noto, in Sicilia Orientale, il presente contributo propone una lettura degli insediamenti abusivi costieri dalla quale emergono le estreme vulnerabilità di tali contesti, ormai ampiamente legittimati da tre generazioni di condoni edilizi, ma ancora del tutto lontani dal presentare livelli minimi di qualità urbana e di sicurezza rispetto ai rischi territoriali. Si propongono, in questa direzione, alcune strategie progettuali per integrare e gestire gli aspetti del disegno urbano, della qualità ambientale e della sostenibilità economica in una prospettiva di riduzione dei rischi territoriali e di miglioramento della resilienza urbana.File | Dimensione | Formato | |
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