Nell’ambito del c.d. pacchetto sicurezza introdotto dal d.l.n. 92/2008 è stata realizzata, senza troppo clamore, una caotica riforma delle misure di prevenzione patrimoniali, considerate oggi, insieme alla confisca ex art. 12 sexies decr. l. 306/’92 (c.d. confisca obbligatoria dei valori ingiustificati), i fondamentali strumenti di lotta contro l’accumulazione dei capitali illeciti da parte del crimine organizzato. Da molti anni ormai si discute in dottrina circa l’opportunità di una puntuale riforma della disciplina in questione, contemplata dalla l. 575/’65, nell’ambito di una più ampia razionalizzazione della materia, che sarebbe dovuta confluire in un Testo unico; in tale direzione basti ricordare le proposte avanzate nel Progetto per la ricognizione e il riordino della normativa di contrasto della criminalità organizzata elaborato dalla Commissione ministeriale presieduta dal Prof. Fiandaca (presentato nel marzo del 2001 al Ministro della giustizia in versione non definitiva), nonché, da ultimo, lo schema di disegno di legge delega “Misure di contrasto alla criminalità organizzata. Delega al governo per l’emanazione di un testo unico delle disposizioni in materia di misure di prevenzione. Disposizioni in materia di ordinamento giudiziario e patrocinio a spese dello Stato.” (A.C. 3242) presentato nella scorsa legislatura (13 novembre 2007) . Il decr. n. 92/2008 ha riformato la disciplina in maniera apparentemente incisiva perseguendo lo scopo di garantire una maggiore efficienza dello strumentario in esame, senza però riuscire del tutto a raggiungere l’obiettivo e senza realizzare quella più radicale razionalizzazione della normativa, la cui giurisdizionalizzazione è stata, per lo più, affidata all’opera interpretativa della giurisprudenza, che, per quanto meritevole, rischia di creare incertezze e diseguaglianze. Rimane ferma la scelta per il sistema del "doppio binario", procedimento penale/procedimento di prevenzione, che consente di azionare, in via alternativa o cumulativa, i due strumenti della confisca di prevenzione e della confisca intesa come misura di sicurezza (art. 12 sexies decr. l. 306/’92); tale scelta era già stata compiuta nel Progetto Fiandaca. Il lavoro procede all’esame della novità introdotte con la riforma a partire dalle modifiche in relazione ai destinatari delle misure patrimoniali con un considerevole ampliamento nei confronti dei soggetti a pericolosità generica, nonché con l’inizio della separazione delle misure patrimoniali dalle personali (che sarà completata dalla successiva riforma del 2009), con l’introduzione di maggiori garanzie in relazione all’onere della prova dell’origine illecita dei beni confiscabili, nonché con la discutibile introduzione della confisca per equivalente della confisca allargata; particolarmente interessanti sono poi le nuove disposizioni in relazione ai trasferimenti fittizi e alla confisca per equivalente dei beni trasferiti a terzi. Si procede infine all’esame dei più recenti orientamenti della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in relazione alla confisca misura di prevenzione.

La riforma delle sanzioni patrimoniali: verso un actio in rem ?

MAUGERI, Anna Maria
2008-01-01

Abstract

Nell’ambito del c.d. pacchetto sicurezza introdotto dal d.l.n. 92/2008 è stata realizzata, senza troppo clamore, una caotica riforma delle misure di prevenzione patrimoniali, considerate oggi, insieme alla confisca ex art. 12 sexies decr. l. 306/’92 (c.d. confisca obbligatoria dei valori ingiustificati), i fondamentali strumenti di lotta contro l’accumulazione dei capitali illeciti da parte del crimine organizzato. Da molti anni ormai si discute in dottrina circa l’opportunità di una puntuale riforma della disciplina in questione, contemplata dalla l. 575/’65, nell’ambito di una più ampia razionalizzazione della materia, che sarebbe dovuta confluire in un Testo unico; in tale direzione basti ricordare le proposte avanzate nel Progetto per la ricognizione e il riordino della normativa di contrasto della criminalità organizzata elaborato dalla Commissione ministeriale presieduta dal Prof. Fiandaca (presentato nel marzo del 2001 al Ministro della giustizia in versione non definitiva), nonché, da ultimo, lo schema di disegno di legge delega “Misure di contrasto alla criminalità organizzata. Delega al governo per l’emanazione di un testo unico delle disposizioni in materia di misure di prevenzione. Disposizioni in materia di ordinamento giudiziario e patrocinio a spese dello Stato.” (A.C. 3242) presentato nella scorsa legislatura (13 novembre 2007) . Il decr. n. 92/2008 ha riformato la disciplina in maniera apparentemente incisiva perseguendo lo scopo di garantire una maggiore efficienza dello strumentario in esame, senza però riuscire del tutto a raggiungere l’obiettivo e senza realizzare quella più radicale razionalizzazione della normativa, la cui giurisdizionalizzazione è stata, per lo più, affidata all’opera interpretativa della giurisprudenza, che, per quanto meritevole, rischia di creare incertezze e diseguaglianze. Rimane ferma la scelta per il sistema del "doppio binario", procedimento penale/procedimento di prevenzione, che consente di azionare, in via alternativa o cumulativa, i due strumenti della confisca di prevenzione e della confisca intesa come misura di sicurezza (art. 12 sexies decr. l. 306/’92); tale scelta era già stata compiuta nel Progetto Fiandaca. Il lavoro procede all’esame della novità introdotte con la riforma a partire dalle modifiche in relazione ai destinatari delle misure patrimoniali con un considerevole ampliamento nei confronti dei soggetti a pericolosità generica, nonché con l’inizio della separazione delle misure patrimoniali dalle personali (che sarà completata dalla successiva riforma del 2009), con l’introduzione di maggiori garanzie in relazione all’onere della prova dell’origine illecita dei beni confiscabili, nonché con la discutibile introduzione della confisca per equivalente della confisca allargata; particolarmente interessanti sono poi le nuove disposizioni in relazione ai trasferimenti fittizi e alla confisca per equivalente dei beni trasferiti a terzi. Si procede infine all’esame dei più recenti orientamenti della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo in relazione alla confisca misura di prevenzione.
2008
978-88-348-8774-5
riforma ; misure di prevenzione; patrimoniali ; confisca per equivalente; onere della prova; reform; preventive measures; against assets; value confiscation; burden of proof
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/71074
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