La scarsa rilevanza delle malattie nell’olivicoltura siciliana è il risultato non soltanto delle condizioni pedoclimatiche ma anche di una lunga selezione delle varietà per quanto riguarda il loro adattamento alle condizioni ambientali e la resistenza alle malattie. Negli ultimi anni la situazione si è parzialmente modificata in seguito alla realizzazione di impianti intensivi irrigui e all’introduzionedi varietà provenienti da altre regioni italiane o dall’estero; tutto ciò ha creato condizioni predisponenti allosviluppo epidemico di alcune malattie tra le quali, in particolare,la rogna, l’occhio di pavone e la verticilliosi. Un osservatore attento che si trovi a passeggiare in un oliveto siciliano ha buone probabilità di osservare i sintomi di almeno una di queste malattie.Una problematica fitosanitaria emergente è rappresentata dalle malattie causate da virus, viroidi e fitoplasmi, infattirecenti disposizioni normative hanno introdotto per motivi precauzionali l’obbligo che il materiale di propagazione dell’olivo sia esente da malattie virali.Nelle aree collinari della Sicilia, in partico101 lare, le condizioni climatiche non sono favorevoli allo sviluppo in forma epidemica di infezioni fungine e batteriche.Grazie alla minore incidenza di queste malattie, è possibile ridurre l’impiego di trattamenti chimici ed ottenere così un prodotto con un minore contenuto di residui tossici. Questo vantaggio qualitativo degli oli prodotti nell’isola rispetto a quelli provenienti da altre regioni meriterebbe di essere adeguatamente valorizzato.
Titolo: | Le malattie dell’olivo: dalla collera degli Dei ai postulati di Koch |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2008 |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/71154 |
ISBN: | 978-88-7751-281-9 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in volume (Capitolo o Saggio) |