L'opera di Perec è in continuo dialogo con lo spazio urbano, e in particolare con quello parigino, per mezzo di strategie testuali che vanno dal primato della descrizione sulla narrazione, all'utilizzo di figure desuete (l'anagramma, il palindromo, il metagramma, il lipogramma...), all'impiego di forme poetiche e prosastiche esse stesse spazializzate (dall'iconismo alfabetico palese e occulto all'utilizzo delle parole crociate come fossero guide turistiche, Baedeker, o testi odeporici), alla performance urbana vera e propria (“Carrefour Mabillon”). Spazio urbano e spazio letterario, quest'ultimo inteso in primo luogo come spazio di relazione intertestuale con i palinsesti della letteratura universale, e in particolare quella americana, si fanno a loro volta specchio di un discorso autobiografico a partire dai luoghi della memoria. Nelle quattro sezioni del pezzo, teso a evidenziare le isotopie fra fiction e spazio urbano, si indagano pertanto: la “biographia literaria” dell'autore ("1. Perec"), la sua formazione di scrittore a partire dai "padri" letterari ("2. Peres"), la centralità della ricerca formale, condivisa con i sodali dell'Oulipo ("3. Pares") e la relazione che l'autore intrattiene con i luoghi reali (“Rue Vilin”) e immaginari (l'edificio di “La Vie Mode d'emploi”) di Parigi ("4. Paris").

Doublets, trompe-l'oeil, isotopie. Perec > Paris

MARANO, Salvatore
2015-01-01

Abstract

L'opera di Perec è in continuo dialogo con lo spazio urbano, e in particolare con quello parigino, per mezzo di strategie testuali che vanno dal primato della descrizione sulla narrazione, all'utilizzo di figure desuete (l'anagramma, il palindromo, il metagramma, il lipogramma...), all'impiego di forme poetiche e prosastiche esse stesse spazializzate (dall'iconismo alfabetico palese e occulto all'utilizzo delle parole crociate come fossero guide turistiche, Baedeker, o testi odeporici), alla performance urbana vera e propria (“Carrefour Mabillon”). Spazio urbano e spazio letterario, quest'ultimo inteso in primo luogo come spazio di relazione intertestuale con i palinsesti della letteratura universale, e in particolare quella americana, si fanno a loro volta specchio di un discorso autobiografico a partire dai luoghi della memoria. Nelle quattro sezioni del pezzo, teso a evidenziare le isotopie fra fiction e spazio urbano, si indagano pertanto: la “biographia literaria” dell'autore ("1. Perec"), la sua formazione di scrittore a partire dai "padri" letterari ("2. Peres"), la centralità della ricerca formale, condivisa con i sodali dell'Oulipo ("3. Pares") e la relazione che l'autore intrattiene con i luoghi reali (“Rue Vilin”) e immaginari (l'edificio di “La Vie Mode d'emploi”) di Parigi ("4. Paris").
2015
978-88-548-8211-9
Descrizione letteraria - Spatial form - Letteratura e spazio urbano - Retorica della contrainte - Fiction e autobiografia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/71907
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