L’uso del termine e della nozione di pulchritudo è scarno ma non episodico e/o casuale, in quanto si riferisce organicamente alla riflessione ontologica dell’Aostano, che giustifica e sorregge l’impianto razionale della sua teologia, dai ragionamenti e dall’unum argumentum sull’esistenza di Dio alla deduzione della sua natura trinitaria e della sua onnipotenza, cioè il “nucleo” e la stessa ragion d’essere del suo pensiero

Il termine e la nozione di pulchritudo nel pensiero di Anselmo d’Aosta

MARTELLO, Concetto
2017-01-01

Abstract

L’uso del termine e della nozione di pulchritudo è scarno ma non episodico e/o casuale, in quanto si riferisce organicamente alla riflessione ontologica dell’Aostano, che giustifica e sorregge l’impianto razionale della sua teologia, dai ragionamenti e dall’unum argumentum sull’esistenza di Dio alla deduzione della sua natura trinitaria e della sua onnipotenza, cioè il “nucleo” e la stessa ragion d’essere del suo pensiero
2017
978-88-99775-15-5
ragione; verità; arte
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/71925
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