Here the question of the relationship between symbolic dimension and institutional dimension is at stake. The analysys takes its cue from the role of politics in the global age where the "economical" gained the primacy on the "political". In order to understand what implies this primacy in relation to the philosophical meaning of politics, the proposal is to study the question starting from a conceptual analysis of the organization of power. In particular, the “ontological” difference between factual power and political power underlines the necessary qualification of the institutional government by means of immaterial or symbolic elements. Such a distinction is based on a specific theory of inter-subjectivity that is like a basic cognitive criterion for the construction of social bond in a pluralist context. According to this approach – which could be interpreted as a “philosophy of the finitude” with a Kantian matrix – the factual difference, typical of being the “other”, could just be surmounted by virtue of an ontological parity that joins individuals.

In questo testo la questione dei rapporti tra dimensione simbolica e dimensione istituzionale è al centro dell'attenzione. L'analisi trae spunto da una riflessione sul ruolo della politica nell'era globale e in particolare sul primato contemporaneo dell'economico sul politico. Per comprendere cosa comporti tale primato in relazione al significato filosofico della politica, occorre partire da un’analisi concettuale dell’organizzazione del potere. In particolare, occorre comprendere come proprio la differenza “ontologica” tra potere di fatto e potere politico indichi la necessaria qualificazione del governo istituzionale attraverso elementi immateriali o simbolici. Tale distinzione si fonda su una specifica teoria dell’intersoggettività che si pone come criterio cognitivo di base per la costruzione del legame sociale in un contesto pluralista. Secondo quest’impostazione, che può essere interpretata come una “filosofia della finitudine” di stampo kantiano, la differenza fattuale, propria dell’essere “altro”, si supera attraverso la consapevolezza di una parità esistenzialmente originaria, quindi ontologica, che accomuna gli stessi soggetti.

Materiale e immateriale: la politica necessaria

MONTANARI, Bruno
2005-01-01

Abstract

Here the question of the relationship between symbolic dimension and institutional dimension is at stake. The analysys takes its cue from the role of politics in the global age where the "economical" gained the primacy on the "political". In order to understand what implies this primacy in relation to the philosophical meaning of politics, the proposal is to study the question starting from a conceptual analysis of the organization of power. In particular, the “ontological” difference between factual power and political power underlines the necessary qualification of the institutional government by means of immaterial or symbolic elements. Such a distinction is based on a specific theory of inter-subjectivity that is like a basic cognitive criterion for the construction of social bond in a pluralist context. According to this approach – which could be interpreted as a “philosophy of the finitude” with a Kantian matrix – the factual difference, typical of being the “other”, could just be surmounted by virtue of an ontological parity that joins individuals.
2005
88-348-5659-7
In questo testo la questione dei rapporti tra dimensione simbolica e dimensione istituzionale è al centro dell'attenzione. L'analisi trae spunto da una riflessione sul ruolo della politica nell'era globale e in particolare sul primato contemporaneo dell'economico sul politico. Per comprendere cosa comporti tale primato in relazione al significato filosofico della politica, occorre partire da un’analisi concettuale dell’organizzazione del potere. In particolare, occorre comprendere come proprio la differenza “ontologica” tra potere di fatto e potere politico indichi la necessaria qualificazione del governo istituzionale attraverso elementi immateriali o simbolici. Tale distinzione si fonda su una specifica teoria dell’intersoggettività che si pone come criterio cognitivo di base per la costruzione del legame sociale in un contesto pluralista. Secondo quest’impostazione, che può essere interpretata come una “filosofia della finitudine” di stampo kantiano, la differenza fattuale, propria dell’essere “altro”, si supera attraverso la consapevolezza di una parità esistenzialmente originaria, quindi ontologica, che accomuna gli stessi soggetti.
Globalizzazione; Potere; Politica
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