La riflessione multiculturale ha avuto l'indubbio merito di sottolineare la rilevanza e il valore della cultura e delle rivendicazioni identitarie nel contesto dell'elaborazione delle teorie politiche contemporanee. Questo aspetto ha contribuito a spostare il baricentro del dibattito filosofico politico allargando i confini dell'arena delle questioni di giustizia o, più precisamente, sottolineando l'insufficienza della definizione degli assetti distributivi in termini esclusivi di attribuzione di beni e risorse materiali; rivendicando la necessità di introdurre forme di tutela giuridica fondate su diritti di appartenenza, e spingendo ad un ripensamento della nozione di cittadinanza e della sua estensione (o possibile estensibilità), sulla base di una distinzione tra diritti individuali e diritti collettivi. Il dibattito multiculturale avviatosi negli anni Sessanta e Settanta si è successivamente rafforzato in ragione della riconfigurazione geopolitica mondiale, dell'indebolimento, se non addirittura del cedimento strutturale delle barriere ideologiche erette dal sistema bipolare, caratterizzante la politica post-bellica, ed ancora per effetto sia dell'onda lunga dei processi conseguenti alla globalizzazione che di una caratterizzazione della società sempre più eterogenea sotto il profilo culturale conseguente all'intensificazione dei flussi migratori. In questo saggio mi soffermerò su alcuni aspetti collegati ad una disamina eminentemente filosofico-politica. L'idea di base è incentrata sulla cogenza delle argomentazioni multiculturali e sulla individuazione delle soluzioni più efficaci a sciogliere i problemi della civile convivenza tra individui afferenti a tradizioni e culture diverse.
Il dilemma multiculturale. Universalismo o particolarismo?
MAIMONE, VINCENZO
2007-01-01
Abstract
La riflessione multiculturale ha avuto l'indubbio merito di sottolineare la rilevanza e il valore della cultura e delle rivendicazioni identitarie nel contesto dell'elaborazione delle teorie politiche contemporanee. Questo aspetto ha contribuito a spostare il baricentro del dibattito filosofico politico allargando i confini dell'arena delle questioni di giustizia o, più precisamente, sottolineando l'insufficienza della definizione degli assetti distributivi in termini esclusivi di attribuzione di beni e risorse materiali; rivendicando la necessità di introdurre forme di tutela giuridica fondate su diritti di appartenenza, e spingendo ad un ripensamento della nozione di cittadinanza e della sua estensione (o possibile estensibilità), sulla base di una distinzione tra diritti individuali e diritti collettivi. Il dibattito multiculturale avviatosi negli anni Sessanta e Settanta si è successivamente rafforzato in ragione della riconfigurazione geopolitica mondiale, dell'indebolimento, se non addirittura del cedimento strutturale delle barriere ideologiche erette dal sistema bipolare, caratterizzante la politica post-bellica, ed ancora per effetto sia dell'onda lunga dei processi conseguenti alla globalizzazione che di una caratterizzazione della società sempre più eterogenea sotto il profilo culturale conseguente all'intensificazione dei flussi migratori. In questo saggio mi soffermerò su alcuni aspetti collegati ad una disamina eminentemente filosofico-politica. L'idea di base è incentrata sulla cogenza delle argomentazioni multiculturali e sulla individuazione delle soluzioni più efficaci a sciogliere i problemi della civile convivenza tra individui afferenti a tradizioni e culture diverse.File | Dimensione | Formato | |
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