Si presentano i principali risultati di una ricerca ancora in corso che si inscrive nell’ambito di un più ampio progetto sull’italiano televisivo e sulle profonde trasformazioni che hanno accompagnato il passaggio dalla paleo- alla neotelevisione (PRIN 2009). In particolare la nostra indagine ha come oggetto il genere televisivo del varietà, altamente rappresentativo del radicale cambiamento degli stili e dei valori socioculturali nel nostro Paese. L'interesse per una simile prospettiva nasce dalla consapevolezza che il genere del varietà, concepito come momento di intrattenimento leggero, rappresenta una forma originale nel suo complesso, che però attinge in modo sincretico alle esperienze della radio, reinventando le potenzialità della componente musicale e del teatro, dal quale eredita la successione dei diversi momenti di performance tenuti insieme dal racconto del conduttore. La struttura a cornice che ne deriva è certamente da riconoscersi come un tratto distintivo del varietà, tanto da rappresentare un ponte tra la testualità televisiva dei programmi delle origini e quella della neotelevisione. Il corpus sarà pertanto costituito da trasmissioni della paleotv e della neotv, riconoscibili come archetipi le prime (1958 Canzonissima; 1961 Studio Uno) e come epigoni le seconde (2009 Ti lascio una canzone; 2010 Ballando con le stelle), che verranno accuratamente trascritte seguendo una versione semplificata del sistema LIR (cfr. Alfieri e Bonomi 2008: 20). L’analisi sarà articolata come segue: a) preliminare caratterizzazione tipologica: si cercherà di collocare l’italiano del varietà lungo il continuum di varietà intermedie fra scrittura e oralità; b) analisi sociolinguistica: si proverà ad inquadrare l’italiano del varietà nel repertorio sociolinguistico italiano, verificandone l’adeguamento o la distanza dal baricentro normativo dell’italiano standard, l’accoglimento di tratti dell’italiano neo-standard o dell’uso medio e di altre varietà diatopiche (italiani regionali ed eventuali componenti dialettali), diastratiche (italiano popolare, giovanile, ecc.) e diafasiche (italiano colloquiale, trascurato, tecno- scientifico, gergale, ecc.); c) analisi semiotica e pragmatica: particolare attenzione varrà dedicata al contesto extralinguistico (coordinate spazio-temporali e modalità di messa in scena) e alle strategie interazionali di (s)cortesia positiva e negativa (pronomi allocutivi, avvicendamento dei turni, atti linguistici quali saluti, complimenti, critiche, ecc.). (Alfonzetti 2009). La nostra ipotesi è che un’analisi così articolata possa contribuire a cogliere le differenze tra paleo e neotelevisione anche relativamente alla percezione del mezzo audiovisivo e ai suoi codici eticoculturali; al ruolo dell’audience, alle finalità di programmazione, alla funzione identitaria e di educazione linguistica e socioculturale del mezzo televisivo (cfr. Alfieri e Bonomi 2008: 7-22). Riferimenti bibliografici Alfieri G. e I. Bonomi (2008), Introduzione a Gli italiani del piccolo schermo. Lingua e stili comunicativi nei generi televisivi (Firenze, Cesati 2008). Alfonzetti G. (2009), I complimenti nella conversazione (Roma, Editori Riuniti 2009).

Il varietà italiano: Studio Uno

ALFONZETTI, Giovanna Marina;
2012-01-01

Abstract

Si presentano i principali risultati di una ricerca ancora in corso che si inscrive nell’ambito di un più ampio progetto sull’italiano televisivo e sulle profonde trasformazioni che hanno accompagnato il passaggio dalla paleo- alla neotelevisione (PRIN 2009). In particolare la nostra indagine ha come oggetto il genere televisivo del varietà, altamente rappresentativo del radicale cambiamento degli stili e dei valori socioculturali nel nostro Paese. L'interesse per una simile prospettiva nasce dalla consapevolezza che il genere del varietà, concepito come momento di intrattenimento leggero, rappresenta una forma originale nel suo complesso, che però attinge in modo sincretico alle esperienze della radio, reinventando le potenzialità della componente musicale e del teatro, dal quale eredita la successione dei diversi momenti di performance tenuti insieme dal racconto del conduttore. La struttura a cornice che ne deriva è certamente da riconoscersi come un tratto distintivo del varietà, tanto da rappresentare un ponte tra la testualità televisiva dei programmi delle origini e quella della neotelevisione. Il corpus sarà pertanto costituito da trasmissioni della paleotv e della neotv, riconoscibili come archetipi le prime (1958 Canzonissima; 1961 Studio Uno) e come epigoni le seconde (2009 Ti lascio una canzone; 2010 Ballando con le stelle), che verranno accuratamente trascritte seguendo una versione semplificata del sistema LIR (cfr. Alfieri e Bonomi 2008: 20). L’analisi sarà articolata come segue: a) preliminare caratterizzazione tipologica: si cercherà di collocare l’italiano del varietà lungo il continuum di varietà intermedie fra scrittura e oralità; b) analisi sociolinguistica: si proverà ad inquadrare l’italiano del varietà nel repertorio sociolinguistico italiano, verificandone l’adeguamento o la distanza dal baricentro normativo dell’italiano standard, l’accoglimento di tratti dell’italiano neo-standard o dell’uso medio e di altre varietà diatopiche (italiani regionali ed eventuali componenti dialettali), diastratiche (italiano popolare, giovanile, ecc.) e diafasiche (italiano colloquiale, trascurato, tecno- scientifico, gergale, ecc.); c) analisi semiotica e pragmatica: particolare attenzione varrà dedicata al contesto extralinguistico (coordinate spazio-temporali e modalità di messa in scena) e alle strategie interazionali di (s)cortesia positiva e negativa (pronomi allocutivi, avvicendamento dei turni, atti linguistici quali saluti, complimenti, critiche, ecc.). (Alfonzetti 2009). La nostra ipotesi è che un’analisi così articolata possa contribuire a cogliere le differenze tra paleo e neotelevisione anche relativamente alla percezione del mezzo audiovisivo e ai suoi codici eticoculturali; al ruolo dell’audience, alle finalità di programmazione, alla funzione identitaria e di educazione linguistica e socioculturale del mezzo televisivo (cfr. Alfieri e Bonomi 2008: 7-22). Riferimenti bibliografici Alfieri G. e I. Bonomi (2008), Introduzione a Gli italiani del piccolo schermo. Lingua e stili comunicativi nei generi televisivi (Firenze, Cesati 2008). Alfonzetti G. (2009), I complimenti nella conversazione (Roma, Editori Riuniti 2009).
2012
978-88-548-5345-4
Italiano televisione mass media intrattenimento; Italian television mass media entertainment
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/75712
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