I disordini congeniti della glicosilazione (Congenital Disorders of Glycosylation - CDG) sono patologie neurometaboliche dovute a difetti di sintesi delle glicoproteine e altri glicoconiugati. Ad oggi, sono state identificate 25 forme di CDG dovute a difetti della N-glicosilazione. I disordini della glicosilazione sono caratterizzati da ritardo dello sviluppo di grado variabile e possibile presenza di anomalie malformative del sistema nervoso centrale (atrofia cerebellare), dismorfie, microcefalia, deficit sensoriali, epilessia, neuropatia periferica e patologia multisistemica. Euroglycanet è un network europeo finalizzato alla diffusione di strumenti adeguati per la diagnosi clinica dei pazienti affetti da CDG, per la identificazione dei difetti molecolari e per lo sviluppo di procedure terapeutiche. Scopo: riportiamo la nostra esperienza nella diagnosi dei disordini della glicosilazione e descriviamo i fenotipi clinici identificati attraverso un lavoro di screening per queste patologie svolto nel contesto di Euroglycanet. Pazienti e Metodi: durante gli ultimi 5 anni (2005-2010), presso il Dipartimento di Pediatria, Università di Catania, oltre 3000 campioni di pazienti Italiani con sospetto clinico per CDG, sono stati analizzati con esame isoelettrofocusing della transferrina sierica (test di primo livello per i difetti della N-glicosilazione). Sui campioni diagnosticati veniva ulteriormente effettuata caratterizzazione dello stato di glicosilazione tramite tecniche di spettrometria di massa, attraverso metodiche appositamente sviluppate presso l’ICTP-CNR di Catania. Successivamente tali campioni venivano inviati in altri laboratori Euroglycanet per analisi biochimica e molecolare. Risultati: sono stati identificati 21 pazienti con difetti molecolari della N-glicosilazione dovuti a deficit della sintesi del precursore glicoproteico dolicol-oligosaccaride nel citosol e reticolo-endoplasmico (CDG tipo I). Quattordici pazienti erano affetti da PMM2-CDG (CDG-Ia), che rappresenta la forma più frequente tra queste patologie. Rispetto alla forma classica, la presenza di pazienti con PMM2-CDG e fenotipo ’mild’ veniva definita in relazione al pattern di sviluppo, assenza di microcefalia e assenza di malformazione cerebellare tipo Dandy-Walker. In pazienti con fenotipo ’mild’ veniva osservata associazione genotipo-fenotipo per la ricorrenza in tutti questi soggetti di eterozigosi composta in presenza della mutazione p.L32R del gene PMM2. I sette pazienti non PMM2-CDG (38%), presentavano dismorfie (7/7), microcefalia (6/7), ritardo dello sviluppo di grado severo (6/7), epilessia farmaco-resistente con esordio nel primo anno di vita (6/7), deficit visivo (5/7) e assenza di atrofia cerebellare (6/7). In questi soggetti, i profili di glicosilazione della Tf osservati tramite spettrometria di massa MALDI-TOF erano significativamente differenti rispetto a quelli osservati in pazienti con PMM2-CDG. Conclusioni: la presenza di epilessia farmaco-resistente con esordio precoce, microcefalia e deficit visivo in pazienti identificati con CDG-I, definiscono nella popolazione studiata un fenotipo frequente e differente dalla forma classica (PMM2-CDG/CDG-Ia). Questi risultati indicano che la diagnosi di CDG dovrebbe essere considerata tra le malattie metaboliche causa di encefalopatia epilettica precoce.

Disordini congeniti della glicosilazione: la nostra esperienza in Euroglycanet (2005-2010)

BARONE, RITA MARIA ELISA;FIUMARA, Agata
2011-01-01

Abstract

I disordini congeniti della glicosilazione (Congenital Disorders of Glycosylation - CDG) sono patologie neurometaboliche dovute a difetti di sintesi delle glicoproteine e altri glicoconiugati. Ad oggi, sono state identificate 25 forme di CDG dovute a difetti della N-glicosilazione. I disordini della glicosilazione sono caratterizzati da ritardo dello sviluppo di grado variabile e possibile presenza di anomalie malformative del sistema nervoso centrale (atrofia cerebellare), dismorfie, microcefalia, deficit sensoriali, epilessia, neuropatia periferica e patologia multisistemica. Euroglycanet è un network europeo finalizzato alla diffusione di strumenti adeguati per la diagnosi clinica dei pazienti affetti da CDG, per la identificazione dei difetti molecolari e per lo sviluppo di procedure terapeutiche. Scopo: riportiamo la nostra esperienza nella diagnosi dei disordini della glicosilazione e descriviamo i fenotipi clinici identificati attraverso un lavoro di screening per queste patologie svolto nel contesto di Euroglycanet. Pazienti e Metodi: durante gli ultimi 5 anni (2005-2010), presso il Dipartimento di Pediatria, Università di Catania, oltre 3000 campioni di pazienti Italiani con sospetto clinico per CDG, sono stati analizzati con esame isoelettrofocusing della transferrina sierica (test di primo livello per i difetti della N-glicosilazione). Sui campioni diagnosticati veniva ulteriormente effettuata caratterizzazione dello stato di glicosilazione tramite tecniche di spettrometria di massa, attraverso metodiche appositamente sviluppate presso l’ICTP-CNR di Catania. Successivamente tali campioni venivano inviati in altri laboratori Euroglycanet per analisi biochimica e molecolare. Risultati: sono stati identificati 21 pazienti con difetti molecolari della N-glicosilazione dovuti a deficit della sintesi del precursore glicoproteico dolicol-oligosaccaride nel citosol e reticolo-endoplasmico (CDG tipo I). Quattordici pazienti erano affetti da PMM2-CDG (CDG-Ia), che rappresenta la forma più frequente tra queste patologie. Rispetto alla forma classica, la presenza di pazienti con PMM2-CDG e fenotipo ’mild’ veniva definita in relazione al pattern di sviluppo, assenza di microcefalia e assenza di malformazione cerebellare tipo Dandy-Walker. In pazienti con fenotipo ’mild’ veniva osservata associazione genotipo-fenotipo per la ricorrenza in tutti questi soggetti di eterozigosi composta in presenza della mutazione p.L32R del gene PMM2. I sette pazienti non PMM2-CDG (38%), presentavano dismorfie (7/7), microcefalia (6/7), ritardo dello sviluppo di grado severo (6/7), epilessia farmaco-resistente con esordio nel primo anno di vita (6/7), deficit visivo (5/7) e assenza di atrofia cerebellare (6/7). In questi soggetti, i profili di glicosilazione della Tf osservati tramite spettrometria di massa MALDI-TOF erano significativamente differenti rispetto a quelli osservati in pazienti con PMM2-CDG. Conclusioni: la presenza di epilessia farmaco-resistente con esordio precoce, microcefalia e deficit visivo in pazienti identificati con CDG-I, definiscono nella popolazione studiata un fenotipo frequente e differente dalla forma classica (PMM2-CDG/CDG-Ia). Questi risultati indicano che la diagnosi di CDG dovrebbe essere considerata tra le malattie metaboliche causa di encefalopatia epilettica precoce.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/78205
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