Giovanni Eriugena nel "Periphyseon" afferma l'alterità della natura divina rispetto all'essere. Appare quindi legittima la domanda se la concezione della tracsendenza dell'Irlandese risenta in qualche modo dagli echi dell'esegesi neoplatonica del "Parmenide", tenuto conto, da un lato, del ruolo fondativo che l'interpretazione di questo dialogo ha rivestito rispetto alle più peculiari strutture teoriche del neoplatonismo, costituite dalla me-ontologia del principio e dalla concezione dell'essere come processione e gerarchia, e, dall'altro lato, della sua accertata dipendenza dal "corpus" dello Pseudo-Dionigi, che ha un accertato rapporto diretto con la tradizione del dialogo di Platone.
Riflessi del “Parmenide” in Giovanni Eriugena
MARTELLO, Concetto
2002-01-01
Abstract
Giovanni Eriugena nel "Periphyseon" afferma l'alterità della natura divina rispetto all'essere. Appare quindi legittima la domanda se la concezione della tracsendenza dell'Irlandese risenta in qualche modo dagli echi dell'esegesi neoplatonica del "Parmenide", tenuto conto, da un lato, del ruolo fondativo che l'interpretazione di questo dialogo ha rivestito rispetto alle più peculiari strutture teoriche del neoplatonismo, costituite dalla me-ontologia del principio e dalla concezione dell'essere come processione e gerarchia, e, dall'altro lato, della sua accertata dipendenza dal "corpus" dello Pseudo-Dionigi, che ha un accertato rapporto diretto con la tradizione del dialogo di Platone.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.