Les activités liées à la restauration architecturale rentrent à plein titre à l’intérieur des mécanismes généraux de la dialectique mémoire/oubli qui règle chaque culture, mais ils disent beaucoup plus encore, surtout en relation à la modalité par laquelle une société élabore le rapporte avec son propre passé et sa propre mémoire. Dans ce sens, les interventions de restauration après guerre – en raison du tragique de l’événement destructif – peuvent représenter un intéressant cas d’étude, dans le but de comprendre les pratiques de réécriture de la mémoire et de l’identité collective indissolublement liées aux lieux, mais aussi les transformations significatives, les effacements, les réinterprétations, les glissements de sens que chaque opération de “élaboration” du deuil comporte. Les exemples que nous présentons représentent une exploration, à l’échelle architecturale ou urbaine, sur certaines modalités de réécriture et de réinterprétation des textes et des contextes intéressés par les destructions des guerres et par les suivantes interventions de “résignification” symbolique des espaces, orientés à instaurer des nouveaux “sens de mémoire” dans le palimpseste des villes examinées.
Le attività collegate al restauro architettonico rientrano a pieno titolo all’interno dei meccanismi generali della dialettica memoria/oblio che regola ogni cultura, ma ci dicono molto di più, soprattutto in relazione alle modalità attraverso cui una società tematizza il rapporto con il proprio passato e la propria memoria. In questo senso, gli interventi di restauro post-bellico – proprio in ragione della traumaticità dell’evento distruttivo – possono rappresentare un interessante caso di studio al fine di leggere le pratiche di riscrittura della memoria e della identità collettive indissolubilmente legate ai luoghi, ma anche le significative trasformazioni, le cancellazioni, le reinterpretazioni, gli slittamenti di significato che ogni operazione di “elaborazione del lutto” comporta. I casi di studio presentati rappresentano una esplorazione, alla scala architettonica o urbana, sulle modalità di riscrittura e di reinterpretazione di testi e contesti interessati da distruzioni belliche e da successivi interventi di “risignificazione” simbolica degli spazi.
La restauration des architectures monumentales dans l’après-guerre entre conservation, transformation et effacement des traces du passé. Une comparaison entre perspectives sémiotiques et théories architecturales
VITALE, MARIA
2014-01-01
Abstract
Le attività collegate al restauro architettonico rientrano a pieno titolo all’interno dei meccanismi generali della dialettica memoria/oblio che regola ogni cultura, ma ci dicono molto di più, soprattutto in relazione alle modalità attraverso cui una società tematizza il rapporto con il proprio passato e la propria memoria. In questo senso, gli interventi di restauro post-bellico – proprio in ragione della traumaticità dell’evento distruttivo – possono rappresentare un interessante caso di studio al fine di leggere le pratiche di riscrittura della memoria e della identità collettive indissolubilmente legate ai luoghi, ma anche le significative trasformazioni, le cancellazioni, le reinterpretazioni, gli slittamenti di significato che ogni operazione di “elaborazione del lutto” comporta. I casi di studio presentati rappresentano una esplorazione, alla scala architettonica o urbana, sulle modalità di riscrittura e di reinterpretazione di testi e contesti interessati da distruzioni belliche e da successivi interventi di “risignificazione” simbolica degli spazi.File | Dimensione | Formato | |
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