I doni del principe. Storie di ambizioni, storie di nobiltà

Nell’aprile 1637, il principe di Paternò Luigi Guglielmo Moncada, al tempo presidente del regno di Sicilia, inviò a Madrid splendidi doni, recati a palazzo con un corteo fastoso per le maggiori vie della capitale. Oggetti sfarzosi - mobili incrostati di corallo, cristalli di rocca, una portantina per la regina e altro ancora, esibiti dai suoi paggi assieme ad un dono umano, un ermafrodita, offerto alla curiosità della corte reale. Un episodio citato dalle cronache coeve d’indubbio interesse sia sul piano della magnificenza, sia sul piano del disegno politico del Moncada - personaggio la cui carriera e ambizioni s’intersecarono con i mutamenti politici in atto presso la corte madrilena sul crinale degli anni Quaranta – campione di una nobiltà non castigliana ma “nazionale”, fortemente interessata a rivendicare ruolo e funzioni della prima anche attraverso la pratica del dono.