La 194/1978 è stata, di fatto, concepita in modo da non poter essere osservata. Le importanti percentuali dell’obiezione di coscienza negli ospedali italiani e la scarsa attenzione, da parte degli operatori sanitari, verso il processo di informazione– assunzione di responsabilità precedente all’atto abortivo hanno creato nella donna il disagio/impossibilità nel portare a termine la sua decisione, spesso non consentendole di verificare con obiettività la propria volontà/scelta e gli effetti derivanti da questa. Eppure, la legge 194 è frutto di importanti proteste e negoziazioni femminili entrate a far parte, a pieno titolo, della storia della difesa dei diritti riproduttivi femminili nel nostro Paese. Proteste che hanno cambiato le leggi ma che, in particolare su questo tema, hanno prodotto una serie di conseguenze non attese e non volute (unanticipated) sia per gli obiettivi dell’una (laica e femminista) che dell’altra parte (cattolica e femminile). Al fine di illustrare tale ipotesi sono stati analizzati, in senso ermeneutico, numerosi articoli tratti da riviste femministe di quell’epoca e una serie di documenti raccolti all’Archivio di Stato di Catania e alla Biblioteca UDI di Palermo e, quale contraddittorio, dal mensile «Cronache e opinioni» edito dal CIF (Centro Italiano Femminile). La situazione odierna è invece fotografata attraverso la medesima analisi di articoli più recenti tratti dalla rivista «Noi Donne», storicamente edita a cura dell’UDI (Unione Donne in Italia), nonché da stralci/documenti estrapolati da siti dedicati alle questioni femminili in generale, o all’aborto in particolare7. La prima tranche di analisi ha lo scopo di rappresentare, traendo dalle opinioni dirette dei soggetti che in quell’epoca partecipavano alle proteste, gli obiettivi sottesi alle lotte per la salute delle donne e per i suoi diritti riproduttivi negativi. L’utilizzo di testimonianze scritte, analizzate dopo circa quarant’anni da quando furono prodotte all’interno di una stagione di proteste e coinvolgimento attivo delle donne sulla scena politica e sociale informale, ha lo scopo di cogliere informazioni dirette, in maniera non intrusiva, sul loro pensiero. Tale disamina, a carattere idiografico, rappresenta, da un punto di vista sociologico, il punto di partenza e di confronto con il presente e coi risultati raggiunti dalle negoziazioni femminili intorno alla famigerata legge 194. La comparazione tra passato e presente, utilizzando il medesimo mezzo di espressione (la rivista femminile e femminista, e le odierne forme di manifestazione dell’opinione quali blog o siti dedicati alle problematiche femminili), consente al ricercatore di ottenere informazioni direttamente dalla voce dei soggetti coinvolti, forse un po’ amplificate dalla tipologia dei mezzi, ma comunque sintetizzanti il pensiero sul tema che si sta esaminando. Tale analisi empirica, che sfrutta metodi e tecniche d’indagine qualitativa classica, sarà presentata dopo una breve sintesi socio–legislativa in Italia, con uno sguardo al dibattito e alle proteste delle donne, anche in senso narrativo.

Negoziazioni femminili e 194. Le contraddizioni della legge e le sue conseguenze

DAHER, Liana Maria
2016-01-01

Abstract

La 194/1978 è stata, di fatto, concepita in modo da non poter essere osservata. Le importanti percentuali dell’obiezione di coscienza negli ospedali italiani e la scarsa attenzione, da parte degli operatori sanitari, verso il processo di informazione– assunzione di responsabilità precedente all’atto abortivo hanno creato nella donna il disagio/impossibilità nel portare a termine la sua decisione, spesso non consentendole di verificare con obiettività la propria volontà/scelta e gli effetti derivanti da questa. Eppure, la legge 194 è frutto di importanti proteste e negoziazioni femminili entrate a far parte, a pieno titolo, della storia della difesa dei diritti riproduttivi femminili nel nostro Paese. Proteste che hanno cambiato le leggi ma che, in particolare su questo tema, hanno prodotto una serie di conseguenze non attese e non volute (unanticipated) sia per gli obiettivi dell’una (laica e femminista) che dell’altra parte (cattolica e femminile). Al fine di illustrare tale ipotesi sono stati analizzati, in senso ermeneutico, numerosi articoli tratti da riviste femministe di quell’epoca e una serie di documenti raccolti all’Archivio di Stato di Catania e alla Biblioteca UDI di Palermo e, quale contraddittorio, dal mensile «Cronache e opinioni» edito dal CIF (Centro Italiano Femminile). La situazione odierna è invece fotografata attraverso la medesima analisi di articoli più recenti tratti dalla rivista «Noi Donne», storicamente edita a cura dell’UDI (Unione Donne in Italia), nonché da stralci/documenti estrapolati da siti dedicati alle questioni femminili in generale, o all’aborto in particolare7. La prima tranche di analisi ha lo scopo di rappresentare, traendo dalle opinioni dirette dei soggetti che in quell’epoca partecipavano alle proteste, gli obiettivi sottesi alle lotte per la salute delle donne e per i suoi diritti riproduttivi negativi. L’utilizzo di testimonianze scritte, analizzate dopo circa quarant’anni da quando furono prodotte all’interno di una stagione di proteste e coinvolgimento attivo delle donne sulla scena politica e sociale informale, ha lo scopo di cogliere informazioni dirette, in maniera non intrusiva, sul loro pensiero. Tale disamina, a carattere idiografico, rappresenta, da un punto di vista sociologico, il punto di partenza e di confronto con il presente e coi risultati raggiunti dalle negoziazioni femminili intorno alla famigerata legge 194. La comparazione tra passato e presente, utilizzando il medesimo mezzo di espressione (la rivista femminile e femminista, e le odierne forme di manifestazione dell’opinione quali blog o siti dedicati alle problematiche femminili), consente al ricercatore di ottenere informazioni direttamente dalla voce dei soggetti coinvolti, forse un po’ amplificate dalla tipologia dei mezzi, ma comunque sintetizzanti il pensiero sul tema che si sta esaminando. Tale analisi empirica, che sfrutta metodi e tecniche d’indagine qualitativa classica, sarà presentata dopo una breve sintesi socio–legislativa in Italia, con uno sguardo al dibattito e alle proteste delle donne, anche in senso narrativo.
2016
978-88-548-8865-4
Legge sull'aborto, bioetica femminile e femminista, analisi qualitativa
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