In questo romanzo, che inaugura la trilogia degli Uzeda ed è una sorta di "Madame Bovary" aristocratica, De Roberto sperimenta un tipo di narrazione onnisciente che sa stare costantemente, anche, nella pelle della protagonista. Il registro introspettivo e analitico acquista inoltre, nel resoconto della carriera amorosa di Teresa, un risvolto sapienziale che non riguarda solo la natura dell'amore ma la vita stessa - come l'amore illusoria, ingannevole, segnata da contrasti insanabili -, aprendo così la strada alla grande allegoria de "I Vicerè".

Introduzione

ZAGO, Nunzio
2011-01-01

Abstract

In questo romanzo, che inaugura la trilogia degli Uzeda ed è una sorta di "Madame Bovary" aristocratica, De Roberto sperimenta un tipo di narrazione onnisciente che sa stare costantemente, anche, nella pelle della protagonista. Il registro introspettivo e analitico acquista inoltre, nel resoconto della carriera amorosa di Teresa, un risvolto sapienziale che non riguarda solo la natura dell'amore ma la vita stessa - come l'amore illusoria, ingannevole, segnata da contrasti insanabili -, aprendo così la strada alla grande allegoria de "I Vicerè".
2011
978-88-17-04627-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/80969
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