Il saggio presenta e introduce il contributo scientifico, racchiuso nel volume, proveniente dalle attività della Cattedra Jean Monnet “Servizi pubblici, diritti fondamentali e costituzionalismo europeo”, la cui titolarità è stata conferita all’A. dalla Commissione europea (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency - EACEA) per il triennio 2014-2016. L’A. conclude, al termine della ricerca del triennio, come i servizi d’interesse generale siano strumentali non solo all’edificazione dello statuto della cittadinanza europea, ma anche per la definizione delle connotazioni istituzionali e, per così dire, “di regime” dell’ordinamento sovranazionale. L’A. rileva, tuttavia, che, se si guarda alla dimensione soggettiva dell’integrazione, l’attuale sviluppo della “cittadinanza europea” non riflette una condizione di uguale fruizione non solo dei diritti fondamentali di prima generazione (non sono, infatti, infrequenti i casi in cui le istituzioni di governo europeo si allertano nei confronti di acclarate violazioni, a livello nazionale, dei principi dello Stato di diritto), ma neppure di quelli fondati sul principio di uguaglianza sostanziale, i quali non presentano parità di standard territoriali soprattutto nell’accesso a servizi di carattere sociale e solidaristico, che rimangono diversamente calibrati all’interno dei singoli Stati membri.
Servizi pubblici, diritti fondamentali, costituzionalismo europeo: notazioni introduttive e di metodo
CASTORINA, EMILIO SALVATORE
2016-01-01
Abstract
Il saggio presenta e introduce il contributo scientifico, racchiuso nel volume, proveniente dalle attività della Cattedra Jean Monnet “Servizi pubblici, diritti fondamentali e costituzionalismo europeo”, la cui titolarità è stata conferita all’A. dalla Commissione europea (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency - EACEA) per il triennio 2014-2016. L’A. conclude, al termine della ricerca del triennio, come i servizi d’interesse generale siano strumentali non solo all’edificazione dello statuto della cittadinanza europea, ma anche per la definizione delle connotazioni istituzionali e, per così dire, “di regime” dell’ordinamento sovranazionale. L’A. rileva, tuttavia, che, se si guarda alla dimensione soggettiva dell’integrazione, l’attuale sviluppo della “cittadinanza europea” non riflette una condizione di uguale fruizione non solo dei diritti fondamentali di prima generazione (non sono, infatti, infrequenti i casi in cui le istituzioni di governo europeo si allertano nei confronti di acclarate violazioni, a livello nazionale, dei principi dello Stato di diritto), ma neppure di quelli fondati sul principio di uguaglianza sostanziale, i quali non presentano parità di standard territoriali soprattutto nell’accesso a servizi di carattere sociale e solidaristico, che rimangono diversamente calibrati all’interno dei singoli Stati membri.File | Dimensione | Formato | |
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