Il progetto sull’esistente è un progetto affrontato con le metodiche della logica sistemica e dell’approccio esigenziale-prestazionale. Esso deve, quindi, consentire “di affrontare coerentemente il problema della tutela a prescindere dall’esistenza o meno di un vincolo formale: sugli edifici soggetti a vincolo, il valore culturale, già definito a priori, non impedirà alcune trasformazioni necessarie” . Il progetto di recupero deve quindi essere visto come lo strumento che riporti “a sintesi le valutazioni sui diversi valori – pesandone le qualità e prevalenze – con lo scopo di stabilire l’equilibrio tra attività conservative e attività trasformative, indispensabili ai fini dell’efficace utilizzo del bene edilizio e della sua sopravvivenza in termini di risorsa nel contesto considerato” . Il saper mediare tra conservazione e trasformazione è certamente il punto nodale di qualsiasi intervento. Risulta importante verificare se il recupero può prevedere quali siano gli strumenti, al fine di rendere idonei alle necessità del nostro tempo oggetti nati per soddisfare bisogni diversi. Il progetto di recupero ha infatti da tempo perduto i connotati di pratica riservata agli oggetti privilegiati di un’architettura storica: il suo terreno è la città esistente, per la quale sono necessari strumenti adeguati di interpretazione e gestione dei processi trasformativi . La progettazione di un intervento di recupero deve essere effettuata con cognizioni e criteri culturalmente validi ed esplicitati attraverso le attività diagnostiche e di conoscenza. Le possibilità ventilate dalle indagini e dalle analisi, ed in particolar modo dalla messa a sistema delle esigenze dell’utenza con le prestazioni offerte dal manufatto edilizio e dal contesto in cui è inserito, condurranno alla scelta del tipo di azione e quindi all’intervento in maniera più o meno invasiva. La definizione del tipo di intervento porta successivamente alla definizione degli scenari operativi e alla definizione dei particolari del progetto, permettendo, ad ognuna di queste fasi, la possibilità di una verifica delle scelte effettuate (feedback).
Linee guida per il recupero e la manutenzione dei materiali della tradizione siciliana
CANTONE, FERNANDA
2008-01-01
Abstract
Il progetto sull’esistente è un progetto affrontato con le metodiche della logica sistemica e dell’approccio esigenziale-prestazionale. Esso deve, quindi, consentire “di affrontare coerentemente il problema della tutela a prescindere dall’esistenza o meno di un vincolo formale: sugli edifici soggetti a vincolo, il valore culturale, già definito a priori, non impedirà alcune trasformazioni necessarie” . Il progetto di recupero deve quindi essere visto come lo strumento che riporti “a sintesi le valutazioni sui diversi valori – pesandone le qualità e prevalenze – con lo scopo di stabilire l’equilibrio tra attività conservative e attività trasformative, indispensabili ai fini dell’efficace utilizzo del bene edilizio e della sua sopravvivenza in termini di risorsa nel contesto considerato” . Il saper mediare tra conservazione e trasformazione è certamente il punto nodale di qualsiasi intervento. Risulta importante verificare se il recupero può prevedere quali siano gli strumenti, al fine di rendere idonei alle necessità del nostro tempo oggetti nati per soddisfare bisogni diversi. Il progetto di recupero ha infatti da tempo perduto i connotati di pratica riservata agli oggetti privilegiati di un’architettura storica: il suo terreno è la città esistente, per la quale sono necessari strumenti adeguati di interpretazione e gestione dei processi trasformativi . La progettazione di un intervento di recupero deve essere effettuata con cognizioni e criteri culturalmente validi ed esplicitati attraverso le attività diagnostiche e di conoscenza. Le possibilità ventilate dalle indagini e dalle analisi, ed in particolar modo dalla messa a sistema delle esigenze dell’utenza con le prestazioni offerte dal manufatto edilizio e dal contesto in cui è inserito, condurranno alla scelta del tipo di azione e quindi all’intervento in maniera più o meno invasiva. La definizione del tipo di intervento porta successivamente alla definizione degli scenari operativi e alla definizione dei particolari del progetto, permettendo, ad ognuna di queste fasi, la possibilità di una verifica delle scelte effettuate (feedback).File | Dimensione | Formato | |
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