Lo studio affronta il tema dei valori fondanti dell'ordinamento repubblicano che viene declinato nell'ottica dei principi fondamentali della prima parte della Costituzione, i quali nel loro complesso connotano il sistema di democrazia pluralista che costituisce limite assoluto alla revisione costituzionale. In quest'ottica viene ricostruito il percorso di attuazione di tali principi nel concreto dell'esperienza costituzionale italiana, segnata dalle distorsioni indotte nella prassi al modello, per effetto, principalmente, dell'attività dei partiti politici, che da motori della democrazia (secondo le aspettative dei Padri costituenti) hanno finito per essere gli affossatori della stessa, fino ai noti rivolgimenti del sistema partitico italiano nei primi anni 90, che hanno avviato una lunga fase di transizione costituzionale per molti versi non ancora conclusa. In questo quadro di riferimento, viene esaminato il progetto di revisione organica della II parte della Costituzione varato dalle Camere a maggioranza assoluta alla fine del 2005 ed esposto al referendum costituzionale nel giugno del 2006, prospettandosi il dubbio, che ove quella modifica fosse stata confermata dal corpo elettorale, sotto le spoglie di una revisione della forma di governo sarebbe stata surrettiziamente introdotta una profonda incisione persino sulla forma di stato, scivolando il sistema verso una sorta di democrazia plebiscitaria, estranea al contesto di quei principi supremi che sostanziano la Prima parte della Costituzione repubblicana.
I valori fondanti della Repubblica Italiana a sessant'anni dalla sua nascita
CIANCIO, Adriana
2007-01-01
Abstract
Lo studio affronta il tema dei valori fondanti dell'ordinamento repubblicano che viene declinato nell'ottica dei principi fondamentali della prima parte della Costituzione, i quali nel loro complesso connotano il sistema di democrazia pluralista che costituisce limite assoluto alla revisione costituzionale. In quest'ottica viene ricostruito il percorso di attuazione di tali principi nel concreto dell'esperienza costituzionale italiana, segnata dalle distorsioni indotte nella prassi al modello, per effetto, principalmente, dell'attività dei partiti politici, che da motori della democrazia (secondo le aspettative dei Padri costituenti) hanno finito per essere gli affossatori della stessa, fino ai noti rivolgimenti del sistema partitico italiano nei primi anni 90, che hanno avviato una lunga fase di transizione costituzionale per molti versi non ancora conclusa. In questo quadro di riferimento, viene esaminato il progetto di revisione organica della II parte della Costituzione varato dalle Camere a maggioranza assoluta alla fine del 2005 ed esposto al referendum costituzionale nel giugno del 2006, prospettandosi il dubbio, che ove quella modifica fosse stata confermata dal corpo elettorale, sotto le spoglie di una revisione della forma di governo sarebbe stata surrettiziamente introdotta una profonda incisione persino sulla forma di stato, scivolando il sistema verso una sorta di democrazia plebiscitaria, estranea al contesto di quei principi supremi che sostanziano la Prima parte della Costituzione repubblicana.File | Dimensione | Formato | |
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