Il pomodoro da industria è una fonte di antiossidanti naturali il cui contenuto dipende, fra l’altro, dalla disponibilità idrica del terreno. L’eccesso di acqua può infatti promuovere l'attività endogena dell’enzima polifenolossidasi (PPO, EC 1.14.18.1) che induce l’ossidazione dei composti fenolici con conseguente polimerizzazione radicalica e imbrunimento dei frutti. La ricerca è stata condotta in ambiente semi-arido della Sicilia, con l'obiettivo di studiare le variazioni dei principali composti antiossidanti (fenoli totali, vitamina C, carotenoidi totali, licopene), potere antiradicalico DPPH e attività PPO del pomodoro da industria cv. ‘Brigade’ coltivato in asciutto (V0) rispetto alla coltura convenzionale in irriguo (V100, 233 mm totali). Le condizioni altamente stressanti influivano negativamente sulla resa agronomica totale (24.63 ± 1.79 t/ha), due volte inferiore a quella della coltura in irriguo. I frutti della tesi stressata V0 presentavano una pezzatura del 20% mediamente inferiore rispetto a V100 e una consistenza incrementata di circa il 30%. Il marcato deficit idrico del terreno in V0 determinava inoltre un più elevato contenuto in vitamina C (+20%) e fenoli totali (+13%) che si ripercuoteva sull’incremento del potere antiradicalico DPPH (+12%) e la drastica riduzione dell’attività PPO (-48%) rispetto al testimone irrigato, sebbene diminuisse il contenuto di carotenoidi totali e licopene (-12%). La prova evidenziava in definitiva che le strategie di risparmio idrico in ambiente semi-arido, se opportunamente modulate durante specifiche fasi fenologiche di crescita dei frutti, possano migliorare le proprietà nutraceutiche dei pomodori della cv. ‘Brigate’, rendendoli più resistenti alla PPO, incrementando l’attività antiossidante e migliorando la qualità totale delle bacche, pur mantenendo livelli soddisfacenti di produzione.

EFFETTI DELLO STRESS IDRICO SULLA COMPONENTE ANTIOSSIDANTE E POLIFENOLOSSIDASI NEL POMODORO DA INDUSTRIA

BARBAGALLO, Riccardo Nunzio;
2012-01-01

Abstract

Il pomodoro da industria è una fonte di antiossidanti naturali il cui contenuto dipende, fra l’altro, dalla disponibilità idrica del terreno. L’eccesso di acqua può infatti promuovere l'attività endogena dell’enzima polifenolossidasi (PPO, EC 1.14.18.1) che induce l’ossidazione dei composti fenolici con conseguente polimerizzazione radicalica e imbrunimento dei frutti. La ricerca è stata condotta in ambiente semi-arido della Sicilia, con l'obiettivo di studiare le variazioni dei principali composti antiossidanti (fenoli totali, vitamina C, carotenoidi totali, licopene), potere antiradicalico DPPH e attività PPO del pomodoro da industria cv. ‘Brigade’ coltivato in asciutto (V0) rispetto alla coltura convenzionale in irriguo (V100, 233 mm totali). Le condizioni altamente stressanti influivano negativamente sulla resa agronomica totale (24.63 ± 1.79 t/ha), due volte inferiore a quella della coltura in irriguo. I frutti della tesi stressata V0 presentavano una pezzatura del 20% mediamente inferiore rispetto a V100 e una consistenza incrementata di circa il 30%. Il marcato deficit idrico del terreno in V0 determinava inoltre un più elevato contenuto in vitamina C (+20%) e fenoli totali (+13%) che si ripercuoteva sull’incremento del potere antiradicalico DPPH (+12%) e la drastica riduzione dell’attività PPO (-48%) rispetto al testimone irrigato, sebbene diminuisse il contenuto di carotenoidi totali e licopene (-12%). La prova evidenziava in definitiva che le strategie di risparmio idrico in ambiente semi-arido, se opportunamente modulate durante specifiche fasi fenologiche di crescita dei frutti, possano migliorare le proprietà nutraceutiche dei pomodori della cv. ‘Brigate’, rendendoli più resistenti alla PPO, incrementando l’attività antiossidante e migliorando la qualità totale delle bacche, pur mantenendo livelli soddisfacenti di produzione.
2012
978-88-96027-11-0
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/89990
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