Il romanzo breve The Djinn in the Nightingale’s Eye (Il genio nell’occhio dell’usignolo, 1994) di Antonia Byatt, una delle maggiori scrittrici contemporanee, profonda conoscitrice delle Mille e una notte, per la cui edizione inglese del 2001 ha scritto un saggio introduttivo, è un magistrale esempio di riscrittura favolistica in chiave parodica, postmoderna e femminista, fondata sul richiamo erudito alla tradizione narrativa orientale. Byatt intesse, con reverenza e divertimento, un dialogo interstestuale con il capolavoro arabo, reinventando e attualizzando ironicamente, con rigore critico-filologico e umiltà intellettuale, Shehrazade e le sue storie. In The Djinn in the Nightingale’s Eye gli aspetti teorici e la realtà favolistica si intrecciano inaspettatamente nel momento in cui la protagonista, la dott.ssa Gillian Perholt, una narratologa che partecipa ad un convegno in Turchia su “Storie di donne”, si ritrova magicamente a interagire, nella sua stanza d’albergo, con un genio della lampada che le concede di esaudire tre desideri. Come una Shehrazade postmoderna, l’eroina-narratrice, studiosa di storie, consapevole della tradizione orale e delle convenzioni favolistiche, diventa, per un paradosso magico-letterario, protagonista e story-teller di una tra le più raffinate e appassionanti favole contemporanee.
Shahrazàd narratologa postmoderna: “The Djinn in the Nightingale’s Eye” di Antonia S. Byatt
ARCARA, Stefania
2009-01-01
Abstract
Il romanzo breve The Djinn in the Nightingale’s Eye (Il genio nell’occhio dell’usignolo, 1994) di Antonia Byatt, una delle maggiori scrittrici contemporanee, profonda conoscitrice delle Mille e una notte, per la cui edizione inglese del 2001 ha scritto un saggio introduttivo, è un magistrale esempio di riscrittura favolistica in chiave parodica, postmoderna e femminista, fondata sul richiamo erudito alla tradizione narrativa orientale. Byatt intesse, con reverenza e divertimento, un dialogo interstestuale con il capolavoro arabo, reinventando e attualizzando ironicamente, con rigore critico-filologico e umiltà intellettuale, Shehrazade e le sue storie. In The Djinn in the Nightingale’s Eye gli aspetti teorici e la realtà favolistica si intrecciano inaspettatamente nel momento in cui la protagonista, la dott.ssa Gillian Perholt, una narratologa che partecipa ad un convegno in Turchia su “Storie di donne”, si ritrova magicamente a interagire, nella sua stanza d’albergo, con un genio della lampada che le concede di esaudire tre desideri. Come una Shehrazade postmoderna, l’eroina-narratrice, studiosa di storie, consapevole della tradizione orale e delle convenzioni favolistiche, diventa, per un paradosso magico-letterario, protagonista e story-teller di una tra le più raffinate e appassionanti favole contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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