Il mercato dei servizi di trasporto intermodale ferroviario terrestre e marittimo, presenta caratteristiche particolari tali da suggerire l’analisi e lo studio degli specifici fattori distintivi al fine di definire se esiste un confine di demarcazione o segmentazione del mercato dell’intermodalità nel suo complesso. Molti studi a livello internazionale in effetti operano tale distinzione con particolare riferimento al trasporto intermodale o combinato terrestre e marittimo. Il presente lavoro ha voluto indagare se anche nel contesto italiano una tale distinzione contraddistingue il mercato sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda. La cosiddetta “regionalizzazione portuale” si è verificata in molte realtà internazionali come fase di espansione dei porti verso l’entroterra con la creazione di strutture satelliti ad essi fortemente connessi. In Italia, invece, si è assistito in molti casi alla nascita di infrastrutture per l’intermodalità strada-ferrovia “indipendenti” con scarse relazioni con i porti. I fornitori di servizi logistici, le linee di navigazione, gli operatori dei terminali e gli operatori di trasporto terrestre, in tale fase negativa del ciclo economico, stanno affrontando una sfida importante nel ridisegno della struttura dei costi di produzione (sistemi di tariffazione, costi di carburante, costo del lavoro, ecc.) e della affidabilità e sincronizzazione dei servizi di inoltro terrestre. Gli operatori del mercato in molti casi si aspettano interventi di regolamentazione e di liberalizzazione per sostenere i loro sforzi e per creare efficienti reti di trasporto tra porti ed inland terminal. I porti non sono più considerati unicamente centri di trasferimento, ma stanno diventando aree di transito all'interno delle catene logistiche legate in via funzionale agli sviluppi della distribuzione nell'hinterland.Di specifico interesse del lavoro è l’analisi della possibilità di effettuare servizi di trasporto intermodali marittimo-ferroviari direttamente in ambito portuale ed in particolare servizi “Ro-Ra” (Ro-Ro/Rail) ovverosia il trasporto di semirimorchi stradali trasportati con navi Roll on - Roll off e successivamente instradati tramite ferrovia dai porti per l’inoltro interno e viceversa. Tale possibilità in Italia è stata molto poco esplorata, se non del tutto ignorata, mentre potrebbe rappresentare una significativa quota di mercato per il traffico merci nord-sud sempre meno “catturato” dalla ferrovia e dal trasporto intermodale strada-ferro. Il trasporto di autovetture e di veicoli commerciali nuovi, largamente effettuato con navi Ro-Ro nel Mediterraneo, potrebbe ad esempio rappresentare una interessante tipologia di carico per servizi intermodali marittimo-ferroviari.Si è indagato quindi sulla capacità dei porti italiani di competere nel segmento di mercato del traffico Ro-Ro attraverso un modello di valutazione della competitività dei porti italiani specializzati nel traffico Ro-Ro fondato sulla analisi in componenti principali (ACP) per la determinazione di uno specifico indice denominato PCI-RO-RO.

Intermodalità marittimo-ferroviaria e competitività nel mercato dei servizi Ro-Ro dei porti italiani

SIVIERO, LUCIO
2013-01-01

Abstract

Il mercato dei servizi di trasporto intermodale ferroviario terrestre e marittimo, presenta caratteristiche particolari tali da suggerire l’analisi e lo studio degli specifici fattori distintivi al fine di definire se esiste un confine di demarcazione o segmentazione del mercato dell’intermodalità nel suo complesso. Molti studi a livello internazionale in effetti operano tale distinzione con particolare riferimento al trasporto intermodale o combinato terrestre e marittimo. Il presente lavoro ha voluto indagare se anche nel contesto italiano una tale distinzione contraddistingue il mercato sia dal lato dell’offerta sia dal lato della domanda. La cosiddetta “regionalizzazione portuale” si è verificata in molte realtà internazionali come fase di espansione dei porti verso l’entroterra con la creazione di strutture satelliti ad essi fortemente connessi. In Italia, invece, si è assistito in molti casi alla nascita di infrastrutture per l’intermodalità strada-ferrovia “indipendenti” con scarse relazioni con i porti. I fornitori di servizi logistici, le linee di navigazione, gli operatori dei terminali e gli operatori di trasporto terrestre, in tale fase negativa del ciclo economico, stanno affrontando una sfida importante nel ridisegno della struttura dei costi di produzione (sistemi di tariffazione, costi di carburante, costo del lavoro, ecc.) e della affidabilità e sincronizzazione dei servizi di inoltro terrestre. Gli operatori del mercato in molti casi si aspettano interventi di regolamentazione e di liberalizzazione per sostenere i loro sforzi e per creare efficienti reti di trasporto tra porti ed inland terminal. I porti non sono più considerati unicamente centri di trasferimento, ma stanno diventando aree di transito all'interno delle catene logistiche legate in via funzionale agli sviluppi della distribuzione nell'hinterland.Di specifico interesse del lavoro è l’analisi della possibilità di effettuare servizi di trasporto intermodali marittimo-ferroviari direttamente in ambito portuale ed in particolare servizi “Ro-Ra” (Ro-Ro/Rail) ovverosia il trasporto di semirimorchi stradali trasportati con navi Roll on - Roll off e successivamente instradati tramite ferrovia dai porti per l’inoltro interno e viceversa. Tale possibilità in Italia è stata molto poco esplorata, se non del tutto ignorata, mentre potrebbe rappresentare una significativa quota di mercato per il traffico merci nord-sud sempre meno “catturato” dalla ferrovia e dal trasporto intermodale strada-ferro. Il trasporto di autovetture e di veicoli commerciali nuovi, largamente effettuato con navi Ro-Ro nel Mediterraneo, potrebbe ad esempio rappresentare una interessante tipologia di carico per servizi intermodali marittimo-ferroviari.Si è indagato quindi sulla capacità dei porti italiani di competere nel segmento di mercato del traffico Ro-Ro attraverso un modello di valutazione della competitività dei porti italiani specializzati nel traffico Ro-Ro fondato sulla analisi in componenti principali (ACP) per la determinazione di uno specifico indice denominato PCI-RO-RO.
2013
ports, Ro-Ro, ACP
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/14681
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