In this essay the autor analyzes the political and institutional events of Siciky between 1812 and 1815 paying particular attention to the new historical considerations and reinterpretationas on the sources of that period. The main topic of the essays is the Constitution of 1812 and its link with the European constitutional models. In this case the ruling class, especially the baronetcy and the Bourbon monarchy, chose the English model. From the anakysis of rhe text approved bay the Parliament it is possible to notice the contamination among the traditional institutions of the island and the European ones, such as Spanish and French insitutions. So the author's reflection is abaut political conflicts: firs of the conflict between baronetcy and the Bourbon monarchy abaou the adoptio of the Constitution and then the conflict inside the Moderate and Democratic parties for its creation and application. IN this context, thanks to its own delegates in Sicily such as Bentinck, England played and important rule supporting the Constitutional party and the industrial tranformation process in opposition to the dispotic institutional system of Napoleon. However, the weakness of the ruling class and the changes in Europe presence in the Kingdom of the two Sicily. So Theat the Sicilian constutional exsperiece was ddomed to failure. At the end of the process, Moderate Liberals tried to sell the idea of the Constitution of 1812 and the Sicilian indipendence as the a myth that lasted until 1848. On the other and, Democratics reclaimed some of the most innovative elememts of the program, such as the abolition of feudalism and the local powe reform, and they tried to find a moderate solution insid the administrative monarchy. That cuased new conflicts during the process that leaded to the Italian Unification.

L’autore, in questo saggio, analizza le vicende politiche e istituzionali della Sicilia durante il triennio 1812-1815, dedicando particolare attenzione alle recenti riflessioni storiografiche e alla rilettura delle fonti dell’epoca. Il tema centrale è la Costituzione del 1812 e il collegamento ai modelli costituzionali europei. Nella forma la classe dirigente, soprattutto il baronaggio e la monarchia borbonica, sceglie il modello inglese. Dall’esame del testo approvato dal Parlamento emerge la contaminazione tra gli istituti tradizionali dell’isola con altre esperienze europee (Spagna e Francia). La riflessione dell’autore, quindi, si incentra sui conflitti politici, prima per l’adozione della Costituzione (tra monarchia borbonica e baronaggio) e dopo per l’elaborazione e per l’applicazione (all’interno delle forze moderate e tra queste e i democratici). Nell’ambito dei conflitti un ruolo importante è occupato dall’Inghilterra che, con i suoi rappresentanti nell’isola (soprattutto Bentinck), sostiene il “partito costituzionale” e i processi di trasformazione istituzionale in contrapposizione all’impianto istituzionale autoritario napoleonico. Di fronte alla debolezza delle classi dirigenti e di fronte al mutato quadro europeo, sancito dal Congresso di Vienna, che ridimensiona la presenza inglese nel Regno delle Due Sicilie, l’esperienza costituzionale dell’isola è destinata al fallimento. A conclusione del processo, i liberali moderati cercheranno di costruire il mito della Costituzione del 1812 e dell’indipendenza siciliana, destinato a durare fino al 1848. Viceversa, i democratici riprenderanno i punti più innovativi (abolizione della feudalità e riforma del potere locale) e cercheranno una soluzione più moderna nell’ambito della monarchia amministrativa. Anzi, su questi temi si apriranno nuovi conflitti lungo il processo che, attraverso il 1848, porterà all’unificazione italiana.

La Costituzione del Regno di Sicilia del 1812. Tradizione, rinnovamento e conflitti politici

ASTUTO, Giuseppe
2014-01-01

Abstract

In this essay the autor analyzes the political and institutional events of Siciky between 1812 and 1815 paying particular attention to the new historical considerations and reinterpretationas on the sources of that period. The main topic of the essays is the Constitution of 1812 and its link with the European constitutional models. In this case the ruling class, especially the baronetcy and the Bourbon monarchy, chose the English model. From the anakysis of rhe text approved bay the Parliament it is possible to notice the contamination among the traditional institutions of the island and the European ones, such as Spanish and French insitutions. So the author's reflection is abaut political conflicts: firs of the conflict between baronetcy and the Bourbon monarchy abaou the adoptio of the Constitution and then the conflict inside the Moderate and Democratic parties for its creation and application. IN this context, thanks to its own delegates in Sicily such as Bentinck, England played and important rule supporting the Constitutional party and the industrial tranformation process in opposition to the dispotic institutional system of Napoleon. However, the weakness of the ruling class and the changes in Europe presence in the Kingdom of the two Sicily. So Theat the Sicilian constutional exsperiece was ddomed to failure. At the end of the process, Moderate Liberals tried to sell the idea of the Constitution of 1812 and the Sicilian indipendence as the a myth that lasted until 1848. On the other and, Democratics reclaimed some of the most innovative elememts of the program, such as the abolition of feudalism and the local powe reform, and they tried to find a moderate solution insid the administrative monarchy. That cuased new conflicts during the process that leaded to the Italian Unification.
2014
L’autore, in questo saggio, analizza le vicende politiche e istituzionali della Sicilia durante il triennio 1812-1815, dedicando particolare attenzione alle recenti riflessioni storiografiche e alla rilettura delle fonti dell’epoca. Il tema centrale è la Costituzione del 1812 e il collegamento ai modelli costituzionali europei. Nella forma la classe dirigente, soprattutto il baronaggio e la monarchia borbonica, sceglie il modello inglese. Dall’esame del testo approvato dal Parlamento emerge la contaminazione tra gli istituti tradizionali dell’isola con altre esperienze europee (Spagna e Francia). La riflessione dell’autore, quindi, si incentra sui conflitti politici, prima per l’adozione della Costituzione (tra monarchia borbonica e baronaggio) e dopo per l’elaborazione e per l’applicazione (all’interno delle forze moderate e tra queste e i democratici). Nell’ambito dei conflitti un ruolo importante è occupato dall’Inghilterra che, con i suoi rappresentanti nell’isola (soprattutto Bentinck), sostiene il “partito costituzionale” e i processi di trasformazione istituzionale in contrapposizione all’impianto istituzionale autoritario napoleonico. Di fronte alla debolezza delle classi dirigenti e di fronte al mutato quadro europeo, sancito dal Congresso di Vienna, che ridimensiona la presenza inglese nel Regno delle Due Sicilie, l’esperienza costituzionale dell’isola è destinata al fallimento. A conclusione del processo, i liberali moderati cercheranno di costruire il mito della Costituzione del 1812 e dell’indipendenza siciliana, destinato a durare fino al 1848. Viceversa, i democratici riprenderanno i punti più innovativi (abolizione della feudalità e riforma del potere locale) e cercheranno una soluzione più moderna nell’ambito della monarchia amministrativa. Anzi, su questi temi si apriranno nuovi conflitti lungo il processo che, attraverso il 1848, porterà all’unificazione italiana.
Costituzione ; Sicilia; Conflitt
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/15493
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