L’obiettivo di questo saggio è quello di analizzare la Divina Mimesis di Pier Paolo Pasolini considerata come esempio originale di fototesto. L’esame delle strategie retoriche messe in atto dall’autore si gioca su due fronti. Esso è rivolto per un verso al rapporto fra i frammenti testuali ecfrastici e le fotografie che compongono l’«iconografia ingiallita», che è un legame per lo più esplicitato soltanto da riferimenti allusivi alle immagini. Per altro verso l’analisi è dedicata alla composizione della sequenza fotografica, i cui nessi prevalenti sono caratterizzati dall’analogia o dalla contraddizione. Attraverso tale indagine è possibile mostrare come anche in quest’opera (con modalità simili sperimentate già nella Rabbia) lo scrittore affidi al montaggio del «poema fotografico» la complessa e ardua funzione di autentificazione del discorso.
Titolo: | La verità ingiallita nel fototesto della Divina Mimesis |
Autori interni: | |
Data di pubblicazione: | 2014 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/15580 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |