The two-days field trip in the Aspromonte Massif within a suggestive national park district, scheduled for the 86°Congress of the Geological Society of Italy on September 16-17th 2012, is planned at illustrating the tectonometamorphichistory of the metamorphic basement outcropping in this sector of the southern Apennine chain troughthe direct observation of some key sectors, focussing the attention on the complex polymetamorphic-polyphaseevolution that, since the Precambrian-Cambrian boundary, have driven the crystalline basement rocks petrogeneticevolution, as well as the structural features, producing the present-day Massif physiography. The Aspromonte Massif(Calabria) constitutes together with the Peloritani Mountains (Sicily) the southern sector of the CPO (Calabria-Peloritani Orogen), a segment of the actual southern Apennine chain outcropping in the central Mediterranean areadue to the likely breakup of the original Southern European Variscan chain during Mesozoic-Cenozoic Alpine orogeny.The overall structural architecture of the Aspromonte Massif can be schematically described as a nappe-pile edificemade up by metamorphic terrains partly covered by a fragmentary Mesozoic-Cenozoic sedimentary cover. From top tothe bottom the tectonic slices of the metamorphic units are named as follow: Stilo Unit (SU), Aspromonte PeloritaniUnit (APU) and Madonna di Polsi Unit (MPU). This last unit outcrops in three main tectonic windows named as Madonnadi Polsi, Samo-Africo and Cardeto, respectively. The two uppermost tectonic slices are partly sutured by the Oligocene-Miocene silico-clastic Stilo-Capo d'Orlando Formation (SCOF), partly covered in turn by the back-thrusting of theAntisicilidi clays, which close the sequence of the nappe-pile tectonic stack. Finally, at the top of the sequence, theneo-authoctonous sedimentary sequences outcrop, as for instance those represented by the Gessoso-Solfiferasedimentary sequences, widely outcropping along the Ionian flank of the Aspromonte Massif.

L’escursione nel Massiccio dell’Aspromonte (Calabria meridionale), prevista in occasione dell’86° Congresso dellaSocietà Geologica Italiana nei giorni 16 e 17 settembre 2012, nella suggestiva cornice del Parco Nazionale omonimo, èvolta ad illustrare attraverso l’osservazione diretta di alcune aree chiave, l’evoluzione tettono-metamorfica delbasamento cristallino di questo settore dell’attuale catena Appenninica, focalizzando l’attenzione sulla complessa storiapolimetametamorfica-polifasica che, a partire almeno dal limite Precambriano-Cambriano, ha guidato i principaliprocessi petrogenetici delle rocce di basamento, modellando altresì l’attuale assetto fisiografico dell’intero massiccio.Il Massiccio dell’Aspromonte costituisce insieme ai Monti Peloritani (Sicilia) il settore meridionale dell’Orogene Calabro-Peloritano), un segmento dell’attuale catena sud appenninica affiorante nel Mediterraneo centrale a seguito delprobabile smembramento dell’originale catena Ercinica sud Europea durante le fasi Meso-Cenozoiche dell’orogenesiAlpina.La struttura del Massiccio dell’Aspromonte può essere schematicamente descritta come un’articolata pila di faldetettoniche costituite da rocce di basamento metamorfico e da frammentarie coperture sedimentarie Meso-Cenozoiche.Le falde, dall’alto in basso corrispondono alle seguenti unità tettono-metamorfiche: l’Unità di Stilo, l’Unità Aspromonte-Peloritani e l’Unità di Madonna di Polsi. Quest’ultima unità affiora in tre finestre tettoniche chiamate rispettivamenteMadonna di Polsi, Samo-Africo e Cardeto. Al di sopra della struttura a falde troviamo la successione silico-clasticaOligo-Miocenica della Formazione Stilo-Capo d’Orlando che sutura a tratti il contatto tra le due falde tettoniche apicali.Quest’ultima formazione è parzialmente ricoperta in retroscorrimento dalla Argille Antisicilidi, che chiudono la sequenzaa falde di ricoprimento, evolvendo verso le parti apicali con le sequenze sedimentarie neo-autoctone, come ad esempioquelle riconducibili alla serie gessoso-solfifera, ampiamente affioranti sul versante ionico del massiccio aspromontano.

The Alpine evolution of the Aspromonte Massif: constraints for geodynamic reconstruction of the Calabria-Peloritani Orogen

CIRRINCIONE, ROSOLINO
Conceptualization
;
FAZIO, EUGENIO
Writing – Original Draft Preparation
;
FIANNACCA, PATRIZIA
Writing – Original Draft Preparation
;
ORTOLANO, GAETANO
Formal Analysis
;
PEZZINO, Antonino
Supervision
;
PUNTURO, Rosalda
Formal Analysis
;
2013-01-01

Abstract

The two-days field trip in the Aspromonte Massif within a suggestive national park district, scheduled for the 86°Congress of the Geological Society of Italy on September 16-17th 2012, is planned at illustrating the tectonometamorphichistory of the metamorphic basement outcropping in this sector of the southern Apennine chain troughthe direct observation of some key sectors, focussing the attention on the complex polymetamorphic-polyphaseevolution that, since the Precambrian-Cambrian boundary, have driven the crystalline basement rocks petrogeneticevolution, as well as the structural features, producing the present-day Massif physiography. The Aspromonte Massif(Calabria) constitutes together with the Peloritani Mountains (Sicily) the southern sector of the CPO (Calabria-Peloritani Orogen), a segment of the actual southern Apennine chain outcropping in the central Mediterranean areadue to the likely breakup of the original Southern European Variscan chain during Mesozoic-Cenozoic Alpine orogeny.The overall structural architecture of the Aspromonte Massif can be schematically described as a nappe-pile edificemade up by metamorphic terrains partly covered by a fragmentary Mesozoic-Cenozoic sedimentary cover. From top tothe bottom the tectonic slices of the metamorphic units are named as follow: Stilo Unit (SU), Aspromonte PeloritaniUnit (APU) and Madonna di Polsi Unit (MPU). This last unit outcrops in three main tectonic windows named as Madonnadi Polsi, Samo-Africo and Cardeto, respectively. The two uppermost tectonic slices are partly sutured by the Oligocene-Miocene silico-clastic Stilo-Capo d'Orlando Formation (SCOF), partly covered in turn by the back-thrusting of theAntisicilidi clays, which close the sequence of the nappe-pile tectonic stack. Finally, at the top of the sequence, theneo-authoctonous sedimentary sequences outcrop, as for instance those represented by the Gessoso-Solfiferasedimentary sequences, widely outcropping along the Ionian flank of the Aspromonte Massif.
2013
L’escursione nel Massiccio dell’Aspromonte (Calabria meridionale), prevista in occasione dell’86° Congresso dellaSocietà Geologica Italiana nei giorni 16 e 17 settembre 2012, nella suggestiva cornice del Parco Nazionale omonimo, èvolta ad illustrare attraverso l’osservazione diretta di alcune aree chiave, l’evoluzione tettono-metamorfica delbasamento cristallino di questo settore dell’attuale catena Appenninica, focalizzando l’attenzione sulla complessa storiapolimetametamorfica-polifasica che, a partire almeno dal limite Precambriano-Cambriano, ha guidato i principaliprocessi petrogenetici delle rocce di basamento, modellando altresì l’attuale assetto fisiografico dell’intero massiccio.Il Massiccio dell’Aspromonte costituisce insieme ai Monti Peloritani (Sicilia) il settore meridionale dell’Orogene Calabro-Peloritano), un segmento dell’attuale catena sud appenninica affiorante nel Mediterraneo centrale a seguito delprobabile smembramento dell’originale catena Ercinica sud Europea durante le fasi Meso-Cenozoiche dell’orogenesiAlpina.La struttura del Massiccio dell’Aspromonte può essere schematicamente descritta come un’articolata pila di faldetettoniche costituite da rocce di basamento metamorfico e da frammentarie coperture sedimentarie Meso-Cenozoiche.Le falde, dall’alto in basso corrispondono alle seguenti unità tettono-metamorfiche: l’Unità di Stilo, l’Unità Aspromonte-Peloritani e l’Unità di Madonna di Polsi. Quest’ultima unità affiora in tre finestre tettoniche chiamate rispettivamenteMadonna di Polsi, Samo-Africo e Cardeto. Al di sopra della struttura a falde troviamo la successione silico-clasticaOligo-Miocenica della Formazione Stilo-Capo d’Orlando che sutura a tratti il contatto tra le due falde tettoniche apicali.Quest’ultima formazione è parzialmente ricoperta in retroscorrimento dalla Argille Antisicilidi, che chiudono la sequenzaa falde di ricoprimento, evolvendo verso le parti apicali con le sequenze sedimentarie neo-autoctone, come ad esempioquelle riconducibili alla serie gessoso-solfifera, ampiamente affioranti sul versante ionico del massiccio aspromontano.
Aspromonte Massif, Calabria-Peloritani Orogen, shear zone, Alpine Orogeny, metamorphic zonation
Aspromonte, Orogene Calabro-Peloritano, zona di taglio, Orogenesi Alpina, zoneografia metamorfica
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