This paper delves into the concept of «cultural resource», framed as «common». The aesthetic value of «beauty» (as well as of historical and cultural values related to the former) cannot be owned by the individual, as they can be owned only by the community (understood on a historical, geographic, social basis). This writer reconstructs the taxonomy of «cultural resource» focusing on the patterns of production, maintenance, and protection of that peculiar «good». This writer’s assumption is that the current conceptions of «good» and «ownership», whose intellectual roots can be traced back to the Italian civil code and to the influence of liberalism, are not able to provide a thorough understanding of the rationale of the rules and regulation concerning the cultural, environmental, forest forms of property. The effort to draw a new concept of «common» may give rise to thorny issues, since it blurs the meaning of «common» as compared to «public» and «private», taxonomies which have a normative value.

Il presente contributo propone una ricostruzione del concetto di «bene culturale» come «bene comune », fondato sulla «non appropriabilità» individuale della «bellezza» (ma anche della storia e dei valori culturali) in quanto prodotto delle comunità di riferimento (storiche, geografiche, sociali, ecc.). Viene considerato elemento particolarmente rilevante per la ricostruzione del concetto di «bene culturale» il processo di produzione, mantenimento e tutela dello specifico bene. La tesi di fondo, in corso di approfondimento e sviluppo, è quella che ritiene le concezioni correnti di «bene» e di «proprietà», di derivazione codicistica e liberale, non adeguate per una lettura integrale dei dati normativi sulle «forme di appartenenza» (discipline dei beni culturali, ambientali, forestali, ecc.). A loro volta i tentativi in corso di ricostruzione di una «nuova» concezione dei «beni comuni» corrono spesso il rischio di sottovalutare la specificità del valore di «comune» rispetto a «pubblico» e «privato», già significativamente presente nel sistema normativo.

CULTURA E PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI. RIFLESSIONI INTRODUTTIVE

VECCHIO, Giuseppe
2013-01-01

Abstract

This paper delves into the concept of «cultural resource», framed as «common». The aesthetic value of «beauty» (as well as of historical and cultural values related to the former) cannot be owned by the individual, as they can be owned only by the community (understood on a historical, geographic, social basis). This writer reconstructs the taxonomy of «cultural resource» focusing on the patterns of production, maintenance, and protection of that peculiar «good». This writer’s assumption is that the current conceptions of «good» and «ownership», whose intellectual roots can be traced back to the Italian civil code and to the influence of liberalism, are not able to provide a thorough understanding of the rationale of the rules and regulation concerning the cultural, environmental, forest forms of property. The effort to draw a new concept of «common» may give rise to thorny issues, since it blurs the meaning of «common» as compared to «public» and «private», taxonomies which have a normative value.
2013
Il presente contributo propone una ricostruzione del concetto di «bene culturale» come «bene comune », fondato sulla «non appropriabilità» individuale della «bellezza» (ma anche della storia e dei valori culturali) in quanto prodotto delle comunità di riferimento (storiche, geografiche, sociali, ecc.). Viene considerato elemento particolarmente rilevante per la ricostruzione del concetto di «bene culturale» il processo di produzione, mantenimento e tutela dello specifico bene. La tesi di fondo, in corso di approfondimento e sviluppo, è quella che ritiene le concezioni correnti di «bene» e di «proprietà», di derivazione codicistica e liberale, non adeguate per una lettura integrale dei dati normativi sulle «forme di appartenenza» (discipline dei beni culturali, ambientali, forestali, ecc.). A loro volta i tentativi in corso di ricostruzione di una «nuova» concezione dei «beni comuni» corrono spesso il rischio di sottovalutare la specificità del valore di «comune» rispetto a «pubblico» e «privato», già significativamente presente nel sistema normativo.
beni culturali; cultural resources; beni comuni
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/16113
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