Nel riflettere criticamente sulla portata applicativa e sul ruolo pubblico dell’antropologia dei disastri, l'articolo intercetta le sfide che la comprensione dei disastri e l’intervento attivo nei disastri hanno posto agli antropologi tanto a livello nazionale che internazionale. Nella prima parte del saggio ripercorro brevemente alcuni passaggi cruciali che hanno segnato l’evoluzione degli studi antropologici sui disastri. Due momenti risultano particolarmente salienti: quello degli esordi, tra gli anni Settanta e Ottanta del xx secolo, e la fase successiva, in cui l’antropologia dei disastri si è andata progressivamente internazionalizzando. In questo intervallo temporale il ruolo pubblico degli antropologi impegnati a studiare le catastrofi è mutato gradualmente, da un lato amplificando le opportunità di intervento e visibilità, dall’altro rischiando di limitare la carica critico-applicativa originaria. Un’antropologia italiana interessata ad applicare criticamente i propri saperi in contesti in cui le persone fanno esperienza prolungata dei disastri deve, gioco forza, confrontarsi con questa storia, una storia in cui molto resta da scrivere, e tanto ancora da fare.
Antropologia dei disastri. Ricerca, Attivismo, Applicazione. Un'introduzione
BENADUSI, Mara
2017-01-01
Abstract
Nel riflettere criticamente sulla portata applicativa e sul ruolo pubblico dell’antropologia dei disastri, l'articolo intercetta le sfide che la comprensione dei disastri e l’intervento attivo nei disastri hanno posto agli antropologi tanto a livello nazionale che internazionale. Nella prima parte del saggio ripercorro brevemente alcuni passaggi cruciali che hanno segnato l’evoluzione degli studi antropologici sui disastri. Due momenti risultano particolarmente salienti: quello degli esordi, tra gli anni Settanta e Ottanta del xx secolo, e la fase successiva, in cui l’antropologia dei disastri si è andata progressivamente internazionalizzando. In questo intervallo temporale il ruolo pubblico degli antropologi impegnati a studiare le catastrofi è mutato gradualmente, da un lato amplificando le opportunità di intervento e visibilità, dall’altro rischiando di limitare la carica critico-applicativa originaria. Un’antropologia italiana interessata ad applicare criticamente i propri saperi in contesti in cui le persone fanno esperienza prolungata dei disastri deve, gioco forza, confrontarsi con questa storia, una storia in cui molto resta da scrivere, e tanto ancora da fare.File | Dimensione | Formato | |
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