Among Sciascia’s essays about visual arts it’s possible to highlight the preference for a figurative style and for some authors. Despite those are very different texts each other, a common element is the distance from technicalities and formalities and, conversely, an evident proximity to Proposte per una critica d’arte of Roberto Longhi. This paper focuses on peculiar stylistic and formal patterns of the essays on visual arts by choosing some particularly significant examples in order to bring out the different ways in which the word goes trough to the image.

All’interno del consistente corpus degli scritti di Sciascia dedicati alle arti è possibile rintracciare la predilezione per una linea figurativa e per alcuni autori. Pur trattandosi di testi molto diversi, un elemento comune è la costante presa di distanza da parte dell’autore da tecnicismi e formalismi e, al contempo, una esplicita vicinanza alle Proposte per una critica d’arte di Roberto Longhi. Il presente saggio mette a fuoco alcune costanti stilistiche e formali presenti nei saggi sciasciani sulle arti figurative, scegliendo alcuni esempi particolarmente significativi, nell’intento di far emergere le diverse modalità in cui la parola va verso l’immagine e si approssima ad un territorio di confine.

L’ordine delle equivalenze: Sciascia e la critica d’arte

RIZZARELLI, MARIA
2016-01-01

Abstract

Among Sciascia’s essays about visual arts it’s possible to highlight the preference for a figurative style and for some authors. Despite those are very different texts each other, a common element is the distance from technicalities and formalities and, conversely, an evident proximity to Proposte per una critica d’arte of Roberto Longhi. This paper focuses on peculiar stylistic and formal patterns of the essays on visual arts by choosing some particularly significant examples in order to bring out the different ways in which the word goes trough to the image.
2016
All’interno del consistente corpus degli scritti di Sciascia dedicati alle arti è possibile rintracciare la predilezione per una linea figurativa e per alcuni autori. Pur trattandosi di testi molto diversi, un elemento comune è la costante presa di distanza da parte dell’autore da tecnicismi e formalismi e, al contempo, una esplicita vicinanza alle Proposte per una critica d’arte di Roberto Longhi. Il presente saggio mette a fuoco alcune costanti stilistiche e formali presenti nei saggi sciasciani sulle arti figurative, scegliendo alcuni esempi particolarmente significativi, nell’intento di far emergere le diverse modalità in cui la parola va verso l’immagine e si approssima ad un territorio di confine.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/18726
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