Cosa lega l’etica all’acqua e all’ambiente? Forse i lettori pensavano che in questo numero avrebbero trovato ben poco da leggere di loro interesse. In realtà cre- diamo che nel corso della lettura si ricrederanno, e vi ritroveranno parole già molte volte lette o pronunziate, e molti concetti già (più o meno faticosamente e efficacemente) praticati. Nel contempo potranno anche scoprire le origini e le motivazioni di concetti ritenuti scontati, ma che sono invece il risultato di laboriosi ragionamenti. Pratichiamo la sostenibilità dello sviluppo economico quando tentiamo di ridurre il consumo delle risorse natura- li ed in particolare dell’acqua, pratichiamo la conservazione dell’ambiente quando ci adoperiamo per ridurre l’in- quinamento, ed in particolare gli scarichi di acque reflue nei corpi idrici, pratichiamo la riqualificazione dell’am- biente quando, ad esempio, rilasciamo il deflusso minimo vitale nei corsi d’acqua o avviamo la demolizione dei rivestimenti cementizi delle sponde dei corsi d’acqua. Quello che ci è sembrato mancare, e che abbiamo cercato di offrire in questo numero speciale, è la base comune di questi concetti, il filo conduttore che li unisce e li rafforza, che è proprio l’Etica. Tutti i concetti prima indicati, e molti altri, derivano infatti da principi etici. La so- stenibilità dello sviluppo ha un senso in una prospettiva di solidarietà fra le generazioni, se pensiamo che anche le generazioni future abbiano dei diritti e che è nostro dovere cercare di salvaguardarli. Il risparmio delle risorse naturali ed il contenimento della nostra impronta ecologica sono un dovere in una prospettiva di eguaglianza dei diritti infra-generazione e inter-generazioni. La conservazione e la riqualificazione dell’ambiente sono doveri se pensiamo all’ambiente come ad un patrimonio ricevuto, da condividere in una prospettiva di solidarietà con l’in- tera biosfera, nel tempo attuale ed in quello futuro.
Etica, Ambiente e Acqua. Verso un nuovo paradigma
REJTANO, Bartolomeo
Co-primo
;
2017-01-01
Abstract
Cosa lega l’etica all’acqua e all’ambiente? Forse i lettori pensavano che in questo numero avrebbero trovato ben poco da leggere di loro interesse. In realtà cre- diamo che nel corso della lettura si ricrederanno, e vi ritroveranno parole già molte volte lette o pronunziate, e molti concetti già (più o meno faticosamente e efficacemente) praticati. Nel contempo potranno anche scoprire le origini e le motivazioni di concetti ritenuti scontati, ma che sono invece il risultato di laboriosi ragionamenti. Pratichiamo la sostenibilità dello sviluppo economico quando tentiamo di ridurre il consumo delle risorse natura- li ed in particolare dell’acqua, pratichiamo la conservazione dell’ambiente quando ci adoperiamo per ridurre l’in- quinamento, ed in particolare gli scarichi di acque reflue nei corpi idrici, pratichiamo la riqualificazione dell’am- biente quando, ad esempio, rilasciamo il deflusso minimo vitale nei corsi d’acqua o avviamo la demolizione dei rivestimenti cementizi delle sponde dei corsi d’acqua. Quello che ci è sembrato mancare, e che abbiamo cercato di offrire in questo numero speciale, è la base comune di questi concetti, il filo conduttore che li unisce e li rafforza, che è proprio l’Etica. Tutti i concetti prima indicati, e molti altri, derivano infatti da principi etici. La so- stenibilità dello sviluppo ha un senso in una prospettiva di solidarietà fra le generazioni, se pensiamo che anche le generazioni future abbiano dei diritti e che è nostro dovere cercare di salvaguardarli. Il risparmio delle risorse naturali ed il contenimento della nostra impronta ecologica sono un dovere in una prospettiva di eguaglianza dei diritti infra-generazione e inter-generazioni. La conservazione e la riqualificazione dell’ambiente sono doveri se pensiamo all’ambiente come ad un patrimonio ricevuto, da condividere in una prospettiva di solidarietà con l’in- tera biosfera, nel tempo attuale ed in quello futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.