Dante, intervenendo nella "Monarchia" sulla "Donatio Constantini", mostra un radicalismo simile a quello del teologo francescano Pietro di Giovanni Olivi. Entrambi deprimono la ricchezza e il potere della Chiesa reputandoli incompatibili con il precetto evangelico "Nolite possidere". Dante, però, si distingue per l'esaltazione dell'Impero: la Donazione di Costantino, ai suoi occhi, è lesiva non solo della moralità della Chiesa, ma anche dell'integrità della monarchia universale, aspetto quest'ultimo che Olivi non prende in considerazione.

Dante, il profetismo gioachimita e la Donazione di Costantino

CRISTALDI, Sergio Alfio Maria
2000-01-01

Abstract

Dante, intervenendo nella "Monarchia" sulla "Donatio Constantini", mostra un radicalismo simile a quello del teologo francescano Pietro di Giovanni Olivi. Entrambi deprimono la ricchezza e il potere della Chiesa reputandoli incompatibili con il precetto evangelico "Nolite possidere". Dante, però, si distingue per l'esaltazione dell'Impero: la Donazione di Costantino, ai suoi occhi, è lesiva non solo della moralità della Chiesa, ma anche dell'integrità della monarchia universale, aspetto quest'ultimo che Olivi non prende in considerazione.
2000
Dante; Olivi; Pauperismo
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/2124
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact