La carenza di testosterone (T) rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di obesità viscerale. Il grasso viscerale correla con la sindrome da resistenza insulinica, e dunque con lo sviluppo della sindrome metabolica (SM). Tutte le condizioni cliniche caratterizzate da una riduzione delle concentrazioni sieri- che di T espongono il paziente a un aumento del rischio di sviluppare una patologia metabolica, in quanto contribuiscono ad accrescere il numero di adipociti a livello viscerale. Con l’invecchiamento si realizza una sovrappo- sizione epidemiologica tra l’aumentata prevalenza di patologie dismetabo- liche (obesità, diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, dislipidemia) e riduzione delle concentrazioni sieriche di T totale e biodisponibile (ipogona- dismo dell’età adulta a insorgenza tardiva). Pertanto, nella gestione clinica dei pazienti con patologia dismetabolica risulta fondamentale gestire questo aspetto, che in apparenza secondario, rappresenta un elemento patogenetico amplificatore della stessa SM. A questo aspetto va aggiunto che il T eserci- ta un’azione diretta sull’aumento della biodisponibilità di ossido di azoto, nel sistema endoteliale, essendo, ormai da tanti anni, dimostrata la presenza del recettore per gli androgeni a livello endoteliale. Dunque, l’ipogonadismo oltre a predisporre all’insorgenza di obesità viscerale, rappresenta un elemento di rischio cardiovascolare indipendente, come dimostrato da numerosi studi cli- nici osservazionali e di intervento

Grasso Viscerale, Testosterone e Rischio Cardiovascolare

Condorelli RA;La Vignera S;Mongioi’ LM;Di Mauro M;Calogero AE.
2016-01-01

Abstract

La carenza di testosterone (T) rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di obesità viscerale. Il grasso viscerale correla con la sindrome da resistenza insulinica, e dunque con lo sviluppo della sindrome metabolica (SM). Tutte le condizioni cliniche caratterizzate da una riduzione delle concentrazioni sieri- che di T espongono il paziente a un aumento del rischio di sviluppare una patologia metabolica, in quanto contribuiscono ad accrescere il numero di adipociti a livello viscerale. Con l’invecchiamento si realizza una sovrappo- sizione epidemiologica tra l’aumentata prevalenza di patologie dismetabo- liche (obesità, diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, dislipidemia) e riduzione delle concentrazioni sieriche di T totale e biodisponibile (ipogona- dismo dell’età adulta a insorgenza tardiva). Pertanto, nella gestione clinica dei pazienti con patologia dismetabolica risulta fondamentale gestire questo aspetto, che in apparenza secondario, rappresenta un elemento patogenetico amplificatore della stessa SM. A questo aspetto va aggiunto che il T eserci- ta un’azione diretta sull’aumento della biodisponibilità di ossido di azoto, nel sistema endoteliale, essendo, ormai da tanti anni, dimostrata la presenza del recettore per gli androgeni a livello endoteliale. Dunque, l’ipogonadismo oltre a predisporre all’insorgenza di obesità viscerale, rappresenta un elemento di rischio cardiovascolare indipendente, come dimostrato da numerosi studi cli- nici osservazionali e di intervento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/21872
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