Questo studio prende il suo avvio dall'analisi del significato matematico del termine greco dynamis, potenza, nel Teeteto di Platone, in Aristotele e in Euclide, in cui indica la radice quadrata del quadrato equivalente a un rettangolo, per mostrare la svolta semantica e teorica che essa assume dapprima in Nicomaco, per il quale è il divisore di numeri pari e poi in Giamblico, Filopono e Asclepio. Seguendo Nicomaco nell'importanza che quest'ultimo attribuisce alla nozione di paronimia, sia Giamblico che Filopono considerano anch'essi la potenza il divisore dei numeri pari; al contrario Asclepio, pur commentando anch'egli Nicomaco, trascura la paronimia e attribuisce alla potenza la funzione di quoziente.

La nozione neopitagorica di "potenza" nei commentari neoplatonici a Nicomaco di Gerasa

GIARDINA, GIOVANNA RITA
1997-01-01

Abstract

Questo studio prende il suo avvio dall'analisi del significato matematico del termine greco dynamis, potenza, nel Teeteto di Platone, in Aristotele e in Euclide, in cui indica la radice quadrata del quadrato equivalente a un rettangolo, per mostrare la svolta semantica e teorica che essa assume dapprima in Nicomaco, per il quale è il divisore di numeri pari e poi in Giamblico, Filopono e Asclepio. Seguendo Nicomaco nell'importanza che quest'ultimo attribuisce alla nozione di paronimia, sia Giamblico che Filopono considerano anch'essi la potenza il divisore dei numeri pari; al contrario Asclepio, pur commentando anch'egli Nicomaco, trascura la paronimia e attribuisce alla potenza la funzione di quoziente.
1997
commentario; potenza; quoziente; divisore; pitagorismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/22793
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