Background. Atherosclerosis is the most common pathology affecting the arterial system in elderly patients and arterial occlusive disease of the lower limbs represents one of the most severe complications. Intermittent claudication is the clinical expression of the ischemia underlying this arterial disease. Patients suffering from this complication present altered homeostasis of carnitine that results, by means of various mechanisms, in an alteration of the oxidative processes and damages the oxidative phosphorylation of the skeletal muscle. The effects of treatment with propionyl-l-carnitine (PLC) in a group of elderly patients with intermittent claudication (IC) are studied. Methods. 39 elderly patients with IC were enrolled in an open study. The diagnosis was made using arterial colour ultrasonography of the lower limbs and patients were asked to perform the treadmill test. All patients received 300 mg i.v. PLC a day for 2 weeks and 1 g twice a day per os for 18 weeks. Patients presenting heart, respiratory or other problems restricting physical exercise were excluded from the study. Results. After 5 months of treatment an improvement was obtained in the distance after which IC appeared (from 213±8 m to 357±13 m) and the maximum distance covered (from 307±12 m to 549±23 m). Conclusions. The results of this study allowed us to evaluate the efficacy of this drug on the severely disabling pain affecting the quality of life of patients, thus enabling the maximum distance covered by these patients to be increased. Moreover, the drug was well tolerated (only two patients reported slight collateral effects ascribed to the drug) and safe to use. It represents a valid conservative, non-surgical treatment which can be administered to all patients with intermittent claudication.

Obiettivo. L'aterosclerosi è la più comune patologia a carico del sistema arterioso del paziente anziano e l'arteriopatia obliterante degli arti inferiori ne rappresenta una delle complicanze più invalidanti. La claudicatio intermittens, rappresenta l'espressione clinica dell'ischemia che sottende alla arteriopatia suddetta. I pazienti con tale manifestazione presentano una alterazione dell'omeostasi della carnitina che esita, in ultima analisi, attraverso vari meccanismi, in una alterazione dei processi ossidativi e compromissione della fosforilazione ossidativa del muscolo scheletrico. Per tale motivo gli Autori hanno studiato gli effetti del trattamento con L propionil carnitina (LPC) in un gruppo di pazienti anziani con claudicatio intermittens (CI). Metodi. Sono stati studiati, in aperto, 39 pazienti anziani affetti da CI. La diagnosi era stata posta mediante eco color-Doppler arterioso degli arti inferiori e sottoposti al test al tappeto rotante. A tali pazienti i sono stati somministrati 300 mg e.v. di LPC al giorno per 2 settimane e 1 g due volte al giomo, per os, per 18 settimane, scartando tutti quei pazienti che presentavano condizioni cardiache, respiratorie o di altra natura, in grado di limitare lo sforzo fisico. Risultati. Dopo i 5 mesi di trattamento previsti si è ottenuto un miglioramento sia della distanza di comparsa della Cl (da 213±8 m a 357±13 m) che della distanza massima percorribile (da 307±12 m a 549±23 m). Conclusioni. I risultati di questo studio hanno permesso di valutare l'efficacia del farmaco sul sintomo dolore, così gravemente invalidante relativamente alla qualità di vita dei pazienti, permettendo di aumentare la distanza massima percorribile da tali pazienti. Il farmaco ha, inoltre, documentato una notevole tollerabilità (solo due pazienti hanno riferito seppur lievi effetti collaterali rapportabili al farmaco) e sicurezza d'impiego venendo a costituire una valida terapia conservativa, non chirurgica, attuabile in tutti i pazienti con claudicatio intermittens.

Trattamento con L-proprionilcarnitina dell'arteriopatia obliterante degli arti inferiori in pazienti anziani

LUCA, Salvatore
2001-01-01

Abstract

Background. Atherosclerosis is the most common pathology affecting the arterial system in elderly patients and arterial occlusive disease of the lower limbs represents one of the most severe complications. Intermittent claudication is the clinical expression of the ischemia underlying this arterial disease. Patients suffering from this complication present altered homeostasis of carnitine that results, by means of various mechanisms, in an alteration of the oxidative processes and damages the oxidative phosphorylation of the skeletal muscle. The effects of treatment with propionyl-l-carnitine (PLC) in a group of elderly patients with intermittent claudication (IC) are studied. Methods. 39 elderly patients with IC were enrolled in an open study. The diagnosis was made using arterial colour ultrasonography of the lower limbs and patients were asked to perform the treadmill test. All patients received 300 mg i.v. PLC a day for 2 weeks and 1 g twice a day per os for 18 weeks. Patients presenting heart, respiratory or other problems restricting physical exercise were excluded from the study. Results. After 5 months of treatment an improvement was obtained in the distance after which IC appeared (from 213±8 m to 357±13 m) and the maximum distance covered (from 307±12 m to 549±23 m). Conclusions. The results of this study allowed us to evaluate the efficacy of this drug on the severely disabling pain affecting the quality of life of patients, thus enabling the maximum distance covered by these patients to be increased. Moreover, the drug was well tolerated (only two patients reported slight collateral effects ascribed to the drug) and safe to use. It represents a valid conservative, non-surgical treatment which can be administered to all patients with intermittent claudication.
2001
Obiettivo. L'aterosclerosi è la più comune patologia a carico del sistema arterioso del paziente anziano e l'arteriopatia obliterante degli arti inferiori ne rappresenta una delle complicanze più invalidanti. La claudicatio intermittens, rappresenta l'espressione clinica dell'ischemia che sottende alla arteriopatia suddetta. I pazienti con tale manifestazione presentano una alterazione dell'omeostasi della carnitina che esita, in ultima analisi, attraverso vari meccanismi, in una alterazione dei processi ossidativi e compromissione della fosforilazione ossidativa del muscolo scheletrico. Per tale motivo gli Autori hanno studiato gli effetti del trattamento con L propionil carnitina (LPC) in un gruppo di pazienti anziani con claudicatio intermittens (CI). Metodi. Sono stati studiati, in aperto, 39 pazienti anziani affetti da CI. La diagnosi era stata posta mediante eco color-Doppler arterioso degli arti inferiori e sottoposti al test al tappeto rotante. A tali pazienti i sono stati somministrati 300 mg e.v. di LPC al giorno per 2 settimane e 1 g due volte al giomo, per os, per 18 settimane, scartando tutti quei pazienti che presentavano condizioni cardiache, respiratorie o di altra natura, in grado di limitare lo sforzo fisico. Risultati. Dopo i 5 mesi di trattamento previsti si è ottenuto un miglioramento sia della distanza di comparsa della Cl (da 213±8 m a 357±13 m) che della distanza massima percorribile (da 307±12 m a 549±23 m). Conclusioni. I risultati di questo studio hanno permesso di valutare l'efficacia del farmaco sul sintomo dolore, così gravemente invalidante relativamente alla qualità di vita dei pazienti, permettendo di aumentare la distanza massima percorribile da tali pazienti. Il farmaco ha, inoltre, documentato una notevole tollerabilità (solo due pazienti hanno riferito seppur lievi effetti collaterali rapportabili al farmaco) e sicurezza d'impiego venendo a costituire una valida terapia conservativa, non chirurgica, attuabile in tutti i pazienti con claudicatio intermittens.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/23081
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