Il pellegrinaggio verso i santuari rappresenta un fenomeno complesso, doppiamente interpretabile come spostamento fisico e percorso mentale, generato dalla pietà, dall’ascesi, dalla penitenza e persino dal desiderio di svago. I luoghi resi sacri dalla presenza del divino o dalle reliquie di un uomo santo coinvolgevano le facoltà fisiche – visive, uditive, motorie – ma anche quelle intellettuali, psicologiche ed emozionali, in un’esperienza individuale e/o collettiva del viaggio in occasione della quale i pellegrini percorrevano gli stessi itinerari, compivano i medesimi gesti rituali e rivolgevano il proprio pensiero verso un’identica idea religiosa.
Cronaca (in collaborazione con M. Cassia) della Terza Settimana di Studi Tardoantichi e Romanobarbarici su “Pellegrinaggi e luoghi di culto dall’Antichità all’Alto Medioevo” (Monte Sant’Angelo, 2-6 ottobre 2000)
ARENA, Gaetano Maria
2002-01-01
Abstract
Il pellegrinaggio verso i santuari rappresenta un fenomeno complesso, doppiamente interpretabile come spostamento fisico e percorso mentale, generato dalla pietà, dall’ascesi, dalla penitenza e persino dal desiderio di svago. I luoghi resi sacri dalla presenza del divino o dalle reliquie di un uomo santo coinvolgevano le facoltà fisiche – visive, uditive, motorie – ma anche quelle intellettuali, psicologiche ed emozionali, in un’esperienza individuale e/o collettiva del viaggio in occasione della quale i pellegrini percorrevano gli stessi itinerari, compivano i medesimi gesti rituali e rivolgevano il proprio pensiero verso un’identica idea religiosa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.