L’azione di governo della Sicilia da parte di Ruggero II D’Altavilla, espletatasi nell’arco cronologico compreso tra il 1112 e il 1154, venne anche incentrata sul disciplinamento delle attività economiche. Dalla coniazione di monete quali il follaro concavo in argento, tra il 1112 e il 1127, e la promulgazione delle «Assise di Ariano» nel 1140, emerge come l’autorità statuale mirasse al controllo degli scambi di merci che puntualmente giungevano in Sicilia o partivano dall’isola alla volta dei mercati del Bacino Mediterraneo o dell’Europa Continentale. In epoca ruggeriana, la Trinacria fungeva tanto da sede di esportazione di derrate cerealicole quanto da area privilegiata per la lavorazione della seta, dei metalli e delle pietre preziose. Ma in quale misura le attività di produzione e vendita di merci così eterogenee riuscì ad incidere sullo sviluppo dei centri abitati dell’isola? Fino a che punto gli artigiani e i mercatores riuscirono ad acquisire un potere capace di incidere sui rapporti di forza vigenti nell’isola? La presentazione di una ricostruzione storica basata sull’analisi di fonti storiche come i privilegi feudali, i lasciti testamentari e le descrizioni geografiche, permetterà al lettore di conoscere nuovi aspetti della vita quotidiana vissuta in buona parte dei centri abitati nella Sicilia della prima metà del secolo decimosecondo.
L'attività economica in Sicilia al tempo di Ruggero II d'Altavilla (1112-1154)
LEONARDI, MARCO LINO
2014-01-01
Abstract
L’azione di governo della Sicilia da parte di Ruggero II D’Altavilla, espletatasi nell’arco cronologico compreso tra il 1112 e il 1154, venne anche incentrata sul disciplinamento delle attività economiche. Dalla coniazione di monete quali il follaro concavo in argento, tra il 1112 e il 1127, e la promulgazione delle «Assise di Ariano» nel 1140, emerge come l’autorità statuale mirasse al controllo degli scambi di merci che puntualmente giungevano in Sicilia o partivano dall’isola alla volta dei mercati del Bacino Mediterraneo o dell’Europa Continentale. In epoca ruggeriana, la Trinacria fungeva tanto da sede di esportazione di derrate cerealicole quanto da area privilegiata per la lavorazione della seta, dei metalli e delle pietre preziose. Ma in quale misura le attività di produzione e vendita di merci così eterogenee riuscì ad incidere sullo sviluppo dei centri abitati dell’isola? Fino a che punto gli artigiani e i mercatores riuscirono ad acquisire un potere capace di incidere sui rapporti di forza vigenti nell’isola? La presentazione di una ricostruzione storica basata sull’analisi di fonti storiche come i privilegi feudali, i lasciti testamentari e le descrizioni geografiche, permetterà al lettore di conoscere nuovi aspetti della vita quotidiana vissuta in buona parte dei centri abitati nella Sicilia della prima metà del secolo decimosecondo.File | Dimensione | Formato | |
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