Oggetto di analisi del saggio è la formazione del mercato petrolifero mondiale tra Otto e Novecento. L'indagine è focalizzata sulla conquista da parte delle multinazionali petrolifere della concessione petrolifera in Iraq proprio perché in base ad essa, alla fine degli anni venti, le majors del petrolio gettarono le basi per la formazione di un cartello che funzionerà fino agli anni cinquanta. La strutturazione oligopolistica del mercato mondiale del petrolio fu, in realtà, il frutto di una lunga evoluzione. Un processo complesso, pieno di colpi di scena e di protagonisti, che geograficamente abbracciò diverse periferie del mondo di allora: le aree di produzione infatti erano di solito terre montagnose, desertiche o addirittura giungle che non avevano altro da offrire ai mercati occidentali. L'industria petrolifera è stata il primo comparto industriale di grandi dimensioni che abbia superato i confini di un singolo stato-nazione. Senza curarsi di regimi politici od economici, le sette sorelle Standard Oil of New Jersey, la Royal-Dutch-Shell, la Mobil Oil, la Texaco, la Gulf Oil, la Standard Oil of California, e la British Petroleum che, fino agli anni cinquanta ed oltre, hanno dominato il mercato mondiale del petrolio, decentrarono la produzione, imposero i prezzi, spostarono ingenti capitali finanziari e influenzarono a proprio vantaggio governi degli stati come la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti e ne determinarono in qualche modo la politica estera. Nel primo dopoguerra sul controllo delle riserve di greggio in Medio Oriente si costruì una differente gerarchia delle relazioni internazionali e si aprirono nuovi conflitti geopolitici che avrebbero segnato la storia del Novecento.
Petrolio: diplomazia, mercati e mercanti tra Otto e Novecento
DI GREGORIO, Giuseppa
2003-01-01
Abstract
Oggetto di analisi del saggio è la formazione del mercato petrolifero mondiale tra Otto e Novecento. L'indagine è focalizzata sulla conquista da parte delle multinazionali petrolifere della concessione petrolifera in Iraq proprio perché in base ad essa, alla fine degli anni venti, le majors del petrolio gettarono le basi per la formazione di un cartello che funzionerà fino agli anni cinquanta. La strutturazione oligopolistica del mercato mondiale del petrolio fu, in realtà, il frutto di una lunga evoluzione. Un processo complesso, pieno di colpi di scena e di protagonisti, che geograficamente abbracciò diverse periferie del mondo di allora: le aree di produzione infatti erano di solito terre montagnose, desertiche o addirittura giungle che non avevano altro da offrire ai mercati occidentali. L'industria petrolifera è stata il primo comparto industriale di grandi dimensioni che abbia superato i confini di un singolo stato-nazione. Senza curarsi di regimi politici od economici, le sette sorelle Standard Oil of New Jersey, la Royal-Dutch-Shell, la Mobil Oil, la Texaco, la Gulf Oil, la Standard Oil of California, e la British Petroleum che, fino agli anni cinquanta ed oltre, hanno dominato il mercato mondiale del petrolio, decentrarono la produzione, imposero i prezzi, spostarono ingenti capitali finanziari e influenzarono a proprio vantaggio governi degli stati come la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti e ne determinarono in qualche modo la politica estera. Nel primo dopoguerra sul controllo delle riserve di greggio in Medio Oriente si costruì una differente gerarchia delle relazioni internazionali e si aprirono nuovi conflitti geopolitici che avrebbero segnato la storia del Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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