In Italia la valutazione ANVUR della terza missione dell’università, applicata ai beni culturali universitari – e quindi anche ai musei - ha avuto due fasi: 2004-2010, 2011-2014. Tale valutazione si è basata su criteri che mal si adattavano al settore beni culturali, perché lontani dai concetti di welfare culturale, di fruizione della cultura intesa come diritto dei cittadini e servizio irrinunciabile, e di status giuridico dei musei, da cui derivano atti normativi e precise pratiche gestionali. I parametri della valutazione non hanno rispettato «l’istituzione museo» cogliendone il valore di polo “culturale” (come invece il modello del museo didattico che ha avuto origine dalla rivoluzione francese testimonia da qualche secolo), né si è ritenuto opportuno soffermarsi sulle implicazioni dei sistemi museali degli atenei, né tanto meno si è fatto riferimento agli studi sui fruitori effettivi e potenziali dei musei, che invece tanto interesserebbero la terza missione. Ancora una volta, dunque, emergono fragilità del sistema di valutazione ANVUR, che sembra tuttora in fase di rodaggio e di modifica. Nel presente contributo si suggeriscono alcune linee interpretative di carattere museologico da seguire nel futuro per valutare i musei universitari, considerandoli nella loro complessità e in rapporto con la comunità sociale.

I musei e la valutazione ANVUR della terza missione universitaria: un potenziale ancora inespresso

Federica Maria Chiara Santagati
2017-01-01

Abstract

In Italia la valutazione ANVUR della terza missione dell’università, applicata ai beni culturali universitari – e quindi anche ai musei - ha avuto due fasi: 2004-2010, 2011-2014. Tale valutazione si è basata su criteri che mal si adattavano al settore beni culturali, perché lontani dai concetti di welfare culturale, di fruizione della cultura intesa come diritto dei cittadini e servizio irrinunciabile, e di status giuridico dei musei, da cui derivano atti normativi e precise pratiche gestionali. I parametri della valutazione non hanno rispettato «l’istituzione museo» cogliendone il valore di polo “culturale” (come invece il modello del museo didattico che ha avuto origine dalla rivoluzione francese testimonia da qualche secolo), né si è ritenuto opportuno soffermarsi sulle implicazioni dei sistemi museali degli atenei, né tanto meno si è fatto riferimento agli studi sui fruitori effettivi e potenziali dei musei, che invece tanto interesserebbero la terza missione. Ancora una volta, dunque, emergono fragilità del sistema di valutazione ANVUR, che sembra tuttora in fase di rodaggio e di modifica. Nel presente contributo si suggeriscono alcune linee interpretative di carattere museologico da seguire nel futuro per valutare i musei universitari, considerandoli nella loro complessità e in rapporto con la comunità sociale.
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