Il saggio è dedicato a Ludovico Castelvetro e alle sue Chiose al Decameron consegnate a un manoscritto poi ripubblicato dal Muratori con moralistiche e censorie correzioni. Manganaro ricostruuisce il complesso rapporto fra i giudizi dell’”eretico” modenese sul Decameron, la storia religiosa (la questione della “confessione”) e la riflessione poetologica cinquecentesca. È enucleata la concezione del verosimile propria del Castelvetro, correlando i giudizi sul Decameron alla prospettiva teorica della sua «sposizione» della Poetica d’Aristotele, alla sua riduzione del mondo dell’opera al mondo tout court. Le critiche negative di Castelvetro a Boccaccio, più che sulla contingente polemica religiosa, si fondavano sulla sua concezione della letteratura come speculare rappresentazione nell’opera dell’agire degli uomini nella vita, sull’invalicabile divieto poetologico che egli poneva nei confronti di ogni alterazione delle «azioni», sulla totale equivalenza da lui stabilita tra soggetto interno all’opera e referente esterno.

Mondo dell’opera e mondo nell’opera: i giudizi sul «Decameron» di Ludovico Castelvetro

MANGANARO, ANDREA
2008-01-01

Abstract

Il saggio è dedicato a Ludovico Castelvetro e alle sue Chiose al Decameron consegnate a un manoscritto poi ripubblicato dal Muratori con moralistiche e censorie correzioni. Manganaro ricostruuisce il complesso rapporto fra i giudizi dell’”eretico” modenese sul Decameron, la storia religiosa (la questione della “confessione”) e la riflessione poetologica cinquecentesca. È enucleata la concezione del verosimile propria del Castelvetro, correlando i giudizi sul Decameron alla prospettiva teorica della sua «sposizione» della Poetica d’Aristotele, alla sua riduzione del mondo dell’opera al mondo tout court. Le critiche negative di Castelvetro a Boccaccio, più che sulla contingente polemica religiosa, si fondavano sulla sua concezione della letteratura come speculare rappresentazione nell’opera dell’agire degli uomini nella vita, sull’invalicabile divieto poetologico che egli poneva nei confronti di ogni alterazione delle «azioni», sulla totale equivalenza da lui stabilita tra soggetto interno all’opera e referente esterno.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/31955
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