«Un dialogo stupendo davvero». Verga alla ricerca del parlato borghese, da "Una peccatrice" a "Rose caduche"

The novel Una peccatrice (1866) and the comedy Rose caduche (1869) are two Verga’s juvenile texts linked by many thematic and structural elements which critics have already observed; both of them maintain linguistic and stylistic features typical of Verga’s early production, but reveal traces of future innovations. In them, Verga for the first time practices an artistic output of the spoken language of the middle class, which he was directly experimenting in Florentine cultural and social gatherings. This essay identifies in the comedy the most important morphological and syntactical elements os spoken language, evaluating whether they are present in the novel as well and their different function in the text; therefore, the essay tries to evaluate Verga’s linguistic awareness and his competence in relating language and style to text’s genre and its diamesic level.

Due delle opere giovanili di Verga, il romanzo Una peccatrice (1866) e la commedia Rose caduche (1869) – unite da numerosi legami tematici e strutturali che la critica ha già individuato – mantengono elementi linguistici e stilistici della prima fase della produzione verghiana, ma contengono già le spie che porteranno alle innovazioni della produzione successiva. In esse Verga si cimenta per la prima volta con la resa artistica del parlato borghese di cui stava facendo esperienza nei salotti fiorentini. Questo articolo individua nella commedia i principali tratti morfosintattici del parlato, valutandone la presenza ed eventualmente la diversa funzione nel romanzo, così da definire il grado di consapevolezza linguistica dell’autore e la sua capacità di modulare diamesicamente la lingua e lo stile usati.