Per un'iconologia della "croce iranica":Agnolo Gaddi, Iacopo da Varazze e una immagine trecentesca di Takht-i-Sulayman?

On both sides of the choir of the Church of Santa Croce in Florence, there are eight large painted scenes featuring the "History of the wood of the True Cross." The work dates back to the late years of the 14th century and is attributed with certainty by art historians to Agnolo Gaddi. In the panels numbered 6 and 7 of the cycle of paintings, the artist has represented two episodes of the story of the Holy Cross, respectively the "capture" of the Cross (6), Chosroes on his throne, Heraclius’s dream and Heraclius killing the son of Chosroes (7). In both scenes the iconography features surprising Iranian elements, especially related to the architecture of the Mazdaean sacred site of Shiz (Takht-i Sulayman) in Persian Azerbaijan.

Ai lati del coro della Chiesa di Santa Croce a Firenze vi sono otto grandi riquadri affrescati che effigiano alcuni episodi della “Storia del legno della Vera Croce”. L’opera è databile agli ultimi anni del 1300 e attribuita con certezza dagli storici dell’arte ad Agnolo Gaddi. Nei riquadri 6 e 7 del ciclo pittorico di Santa Croce l’artista ha rappresentato rispettivamente: la “cattura” della Croce (6); Cosroe in trono, il sogno di Eraclio ed Eraclio che abbatte il figlio di Cosroe (7). In entrambi si ravvisano sorprendenti affioramenti di elementi iranici riconducibili alla architettura del santuario di Shiz (Takht-i Sulayman) nell’Azerbaijan persiano.