Contrariamente ad alcune letture riduttive della programmazione e riprendendo gli studi di Giannini, la dottrina ha dimostrato come nel nostro ordinamento oggi esistano una pluralità di programmazioni, al punto da poter enucleare un “principio di programmazione”, inteso anche come metodo democratico di svolgimento delle attività dei pubblici poteri. La programmazione dei lavori pubblici rientra in questa prospettiva ed è un fenomeno recente, introdotto solo a metà anni 90: è stata la legge n. 109/1994 a disciplinare organicamente per la prima volta il programma triennale dei lavori pubblici. Peraltro, la programmazione dei lavori pubblici non è affatto ignota agli altri ordinamenti. Seppur ciascuno con le proprie peculiarità, tanto l’ordinamento francese, quanto quelli tedesco e britannico conoscono forme di programmazione dei lavori pubblici, che sono frutto di scelte autonome in quanto sganciate da un quadro regolatore europeo comune. Il saggio analizza i principali aspetti della disciplina in materia di programmazione e progettazione introdotta dal codice dei contratti pubblici, rivolgendo attenzione particolare alle sperequazioni partecipative tra privato “forte” e privato “debole” nell’ambito della programmazione, ai rapporti tra programmazioni, ai problemi di adeguatezza organizzativo-procedurale della disciplina sul dibattito pubblico, all’importante valorizzazione della fase di progettazione e di validazione pre-approvazione dei progetti di opera pubblica.
Titolo: | Programmazione e progettazione nel codice dei contratti pubblici |
Autori interni: | BARONE, ANTONIO (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 2018 |
Rivista: | |
Handle: | http://hdl.handle.net/20.500.11769/335039 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |
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