Intentional causality must be considered in a circular and ilemorfic way, like that of a system that continuously changes in the informational and dynamic exchange with the world, re-ontologizing itself, reconstituting itself as a totality in movement, and redefining, within certain thresholds, its own abilities. Intentions, which emerge as conceptual expressions within discursive descriptions and rational schemes, are therefore the signs of the activity itself of the subject who in space and time reconstitutes his own substantial totality, annexing to himself, through a sort of re-afference, the patterns (species) of the perceptual exchange. Actions and capacities are therefore correlated. Voluntary actions presuppose a form of control by the person who performs them. Control, variously translatable with possession, mastery, command, is therefore the essential character of voluntary action, and normally involves the exercise of a certain intentionality

La causalità intenzionale va considerata in modo circolare e ilemorfico, come quella di un sistema che si modifica continuamente nello scambio informazionale e dinamico con il mondo, re-ontologizzandosi, ricostituendosi come una totalità in movimento, e ridefinendo, entro certe soglie, le proprie capacità. Le intenzioni, che emergono come espressioni concettuali all’interno di descrizioni discorsive e schemi razionali, sono pertanto i segni dell’attività stessa del soggetto che nello spazio e nel tempo ricostituisce la propria totalità sostanziale, annettendo a sé, per via di una sorta di re-afferenza, gli schemi (species) dello scambio percettivo. Azioni e capacità sono pertanto correlati. Le azioni volontarie, diversamente da quelle riflesse, presuppongono una forma di controllo da parte del soggetto che le compie. Il controllo, variamente traducibile con possesso, padronanza, comando, è dunque il carattere essenziale dell’azione volontaria, e normalmente implica l’esercizio di una certa intenzionalità.

La volontà e i suoi atti

Matteo Negro
2018-01-01

Abstract

Intentional causality must be considered in a circular and ilemorfic way, like that of a system that continuously changes in the informational and dynamic exchange with the world, re-ontologizing itself, reconstituting itself as a totality in movement, and redefining, within certain thresholds, its own abilities. Intentions, which emerge as conceptual expressions within discursive descriptions and rational schemes, are therefore the signs of the activity itself of the subject who in space and time reconstitutes his own substantial totality, annexing to himself, through a sort of re-afference, the patterns (species) of the perceptual exchange. Actions and capacities are therefore correlated. Voluntary actions presuppose a form of control by the person who performs them. Control, variously translatable with possession, mastery, command, is therefore the essential character of voluntary action, and normally involves the exercise of a certain intentionality
2018
La causalità intenzionale va considerata in modo circolare e ilemorfico, come quella di un sistema che si modifica continuamente nello scambio informazionale e dinamico con il mondo, re-ontologizzandosi, ricostituendosi come una totalità in movimento, e ridefinendo, entro certe soglie, le proprie capacità. Le intenzioni, che emergono come espressioni concettuali all’interno di descrizioni discorsive e schemi razionali, sono pertanto i segni dell’attività stessa del soggetto che nello spazio e nel tempo ricostituisce la propria totalità sostanziale, annettendo a sé, per via di una sorta di re-afferenza, gli schemi (species) dello scambio percettivo. Azioni e capacità sono pertanto correlati. Le azioni volontarie, diversamente da quelle riflesse, presuppongono una forma di controllo da parte del soggetto che le compie. Il controllo, variamente traducibile con possesso, padronanza, comando, è dunque il carattere essenziale dell’azione volontaria, e normalmente implica l’esercizio di una certa intenzionalità.
Volontà, azione, fine
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