Per le tesi storiografiche classiche, la storia delle ferrovie in Italia va letta in un'ottica interpretativa di stampo prevalentemente economico (rapporto tra ferrovie e sviluppo industriale o, più in generale, economico). Il saggio propone una lettura diversa che tiene conto piuttosto della connessione tra ferrovie e grandi trasformazioni sociali. In particolare, queste infrastrutture favorirono non solo il movimento di imprenditori sia locali sia stranieri, ma anche di donne e studenti universitari. Allo stesso tempo, sui binari cominciarono ad essere diffusi giornali e periodici di varia natura insieme a diversi beni di lusso (marmi e mobili pregiati) richiesti sempre più dai ceti medi urbani. La grande protagonista della domanda delle ferrovie sarà la middle-class che chiede di migliorare la viabilità per motivi di svago e cultura. Alla fine dell'Ottocento, infatti, nascerà il grande fenomeno del turismo di massa. L'Autore sottolinea però anche i limiti di queste infrastrutture: esse, in primo luogo, crearono un mercato regionale in luogo di quello nazionale e secondariamente, a differenza del caso inglese, non sollecitarono la nascita di industrie di base e meccaniche. Le società concessionarie, infatti, in maggioranza straniere, acquistarono per tutto l'Ottocento il materiale fisso e mobile dalle industrie europee soprattutto svizzere e tedesche.
Le strade ferrate siciliane: una società in movimento (secoli XIX-XX)
Giovanna Canciullo
2018-01-01
Abstract
Per le tesi storiografiche classiche, la storia delle ferrovie in Italia va letta in un'ottica interpretativa di stampo prevalentemente economico (rapporto tra ferrovie e sviluppo industriale o, più in generale, economico). Il saggio propone una lettura diversa che tiene conto piuttosto della connessione tra ferrovie e grandi trasformazioni sociali. In particolare, queste infrastrutture favorirono non solo il movimento di imprenditori sia locali sia stranieri, ma anche di donne e studenti universitari. Allo stesso tempo, sui binari cominciarono ad essere diffusi giornali e periodici di varia natura insieme a diversi beni di lusso (marmi e mobili pregiati) richiesti sempre più dai ceti medi urbani. La grande protagonista della domanda delle ferrovie sarà la middle-class che chiede di migliorare la viabilità per motivi di svago e cultura. Alla fine dell'Ottocento, infatti, nascerà il grande fenomeno del turismo di massa. L'Autore sottolinea però anche i limiti di queste infrastrutture: esse, in primo luogo, crearono un mercato regionale in luogo di quello nazionale e secondariamente, a differenza del caso inglese, non sollecitarono la nascita di industrie di base e meccaniche. Le società concessionarie, infatti, in maggioranza straniere, acquistarono per tutto l'Ottocento il materiale fisso e mobile dalle industrie europee soprattutto svizzere e tedesche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.