Si è analizzato l'istituto della recidiva, in particolar modo quella reiterata, alla luce della riforma legislativa n. 251 del 2005, con cui si è voluta rendere più severa l'applicazione della pena a colui che ricade nel reato ma, al contempo, anche ridurre l'ambito applicativo della norma (limitandola ai soli delitti non colposi) e sopratutto il potere discrezionale del giudice nel calcolo della sanzione. Su quest'ultimo aspetto ci si è soffermati, giacché l'introduzione di alcuni casi di applicazione obbligatoria dell'istituto ha dato luogo a diverse eccezioni di incostituzionalità del dato normativo.

Il potere discrezionale del giudice nell'applicazione della recidiva

TIGANO, SIMONA MARIA DEBORAH
2012-01-01

Abstract

Si è analizzato l'istituto della recidiva, in particolar modo quella reiterata, alla luce della riforma legislativa n. 251 del 2005, con cui si è voluta rendere più severa l'applicazione della pena a colui che ricade nel reato ma, al contempo, anche ridurre l'ambito applicativo della norma (limitandola ai soli delitti non colposi) e sopratutto il potere discrezionale del giudice nel calcolo della sanzione. Su quest'ultimo aspetto ci si è soffermati, giacché l'introduzione di alcuni casi di applicazione obbligatoria dell'istituto ha dato luogo a diverse eccezioni di incostituzionalità del dato normativo.
2012
recidiva; circostanze; colpevolezza; discrezionalità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/36005
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