Il docente che dovrà affermare e valorizzare la cura deve compiere all'interno di se stesso non solo un salto professionale e deontologico, ma anche una rivoluzione della sua antropologia pedagogica e didattica. Infatti, non potrà sfuggire a ciò che la cura impone: la consapevolezza dell'insufficienza della pedagogia razionale, fondata sul primato della concezione dell'uomo cartesiano, che separa ed emargina la dimensione non cosciente, tradizionalmente deprivata di validità e incidenza educativa. In tale direzione, il docente dovrà operare una sua profonda trasformazione umana e culturale che parte da se stesso e muove dal recupero della sua vita inconscia, per continuare nell'opera di riaffermare la sua (e di tutti) pedagogia non razionale. È questa che, inserendosi nel discorso scientifico di ambito educativo, tenta di esaurirne i compiti e proiettarla in una nuova dimensione in cui si abiurano le negazioni delle soggettività umane e dell'affettività e si esaltano il "sogno", la vitalità, la creatività, il desiderio espressi con il linguaggio delle immagini psichiche e delle emozioni.

Il docente e la cura. Oltre la pedagogia razionale

G. BONETTA
2016-01-01

Abstract

Il docente che dovrà affermare e valorizzare la cura deve compiere all'interno di se stesso non solo un salto professionale e deontologico, ma anche una rivoluzione della sua antropologia pedagogica e didattica. Infatti, non potrà sfuggire a ciò che la cura impone: la consapevolezza dell'insufficienza della pedagogia razionale, fondata sul primato della concezione dell'uomo cartesiano, che separa ed emargina la dimensione non cosciente, tradizionalmente deprivata di validità e incidenza educativa. In tale direzione, il docente dovrà operare una sua profonda trasformazione umana e culturale che parte da se stesso e muove dal recupero della sua vita inconscia, per continuare nell'opera di riaffermare la sua (e di tutti) pedagogia non razionale. È questa che, inserendosi nel discorso scientifico di ambito educativo, tenta di esaurirne i compiti e proiettarla in una nuova dimensione in cui si abiurano le negazioni delle soggettività umane e dell'affettività e si esaltano il "sogno", la vitalità, la creatività, il desiderio espressi con il linguaggio delle immagini psichiche e delle emozioni.
2016
cura, inconscio, creatività
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11769/362284
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