In un saggio su Goethe e Manzoni contenuto in Cruciverba, lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia individuava nel personaggio di Don Abbondio l’emblema di un’italianità paradigmatica, il precipitato di un’etica e di una strategia – di resistenza passiva, di inazione opportunistica, di difesa interessata del particulare – utili a decifrare snodi successivi della storia nazionale. Il “sistema” squadernato in un originale saggio del 1933 dal critico salernitano Angelandrea Zottoli, e ripreso poi da Sciascia, fa del celebre religioso manzoniano il vero protagonista dell’opera, l’autentico vincitore per il quale veramente il “lieto fine” del romanzo è un “lieto fine”. L’ozioso e pavido carattere, all’insegna del quale si apre il più famoso romanzo italiano, complessa e polimorfa maschera, comica e tragica a un tempo, può essere assunta ad archetipo, a summa affascinante e repellente a un tempo dei difetti meschini dell’italiano medio. Da quel paradigma discenderanno molte delle successive maschere popolari configurate dalla letteratura e dal cinema italiano tra Otto e Novecento.
Don Abbondio, morfografia di un italiano medio
Antonio Di Grado;Attilio Scuderi;
2019-01-01
Abstract
In un saggio su Goethe e Manzoni contenuto in Cruciverba, lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia individuava nel personaggio di Don Abbondio l’emblema di un’italianità paradigmatica, il precipitato di un’etica e di una strategia – di resistenza passiva, di inazione opportunistica, di difesa interessata del particulare – utili a decifrare snodi successivi della storia nazionale. Il “sistema” squadernato in un originale saggio del 1933 dal critico salernitano Angelandrea Zottoli, e ripreso poi da Sciascia, fa del celebre religioso manzoniano il vero protagonista dell’opera, l’autentico vincitore per il quale veramente il “lieto fine” del romanzo è un “lieto fine”. L’ozioso e pavido carattere, all’insegna del quale si apre il più famoso romanzo italiano, complessa e polimorfa maschera, comica e tragica a un tempo, può essere assunta ad archetipo, a summa affascinante e repellente a un tempo dei difetti meschini dell’italiano medio. Da quel paradigma discenderanno molte delle successive maschere popolari configurate dalla letteratura e dal cinema italiano tra Otto e Novecento.File | Dimensione | Formato | |
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